Referendum, Imposimato a Taranto: “No alla riforma voluta da un bugiardo incallito”

TARANTO – “Una riforma costituzionale piena di nefandezze”, voluta da un premier “bugiardo incallito e pericoloso”. Non le manda a dire il giudice Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, oggi a Taranto per spiegare le ragioni del “no” in un incontro promosso dal Movimento 5 Stelle.

Duro anche l’attacco nei confronti dell’informazione nazionale in gran parte schierata per il “sì”: «Avanzerò una protesta formale al presidente della Repubblica per denunciare una palese violazione dell’art. 21 della Costituzione italiana perché non viene salvaguardato il pluralismo». Parole di fuoco quelle lanciate nei confronti di una riforma definita “vergognosa”, un oltraggio alla memoria di padri costituenti del calibro di Aldo Moro e Piero Calamandrei.

E a proposito di Moro, leader della Dc nato a Maglie (Lecce) il 23 settembre 1916 e ucciso a Roma il 9 maggio 1978, Imposimato si concede uno sfogo: «Io sono stato il giudice dei tre processi Moro e sono sconvolto da questa vicenda perché ho scoperto, a distanza di 30 anni, che Moro è stato vittima di un complotto”. Secondo Imposimato “Moro è stato vittima non soltanto delle Brigate rosse che hanno sparato, ma di quel potere politico che sapeva dove era Moro, lo poteva salvare e non ha fatto nulla per salvarlo”.

damatoL’intervento di Imposimato, davanti ad una sala gremita – presente anche l’ex procuratore della Repubblica di Taranto Franco Sebastio segue quelli di Rosa D’Amato (europarlamentare M5S), del prof. Nicola Grasso (docente di diritto costituzionale all’Università del Salento), e di Cosimo Petraroli (deputato M5S), tutti mirati a smontare la riforma fortemente voluta dal trio Renzi, Boschi, Verdini. 

«Noi diciamo “no” per difendere la Costituzione e la democrazia da una riforma che vuole cambiare (in peggio) il volto della nostra Repubblica – sottolinea la D’Amato – noi tarantini, più di altri, siamo consapevoli di quanto il governo Renzi sia superficiale, arrogante, lontano dalle istanze dei cittadini e miope quando gli si profila un nuovo orizzonte». Chiaro il riferimento alla riconversione economica auspicata dal Movimento 5 Stelle per mettere fine alla stagione dei veleni “made in Ilva”.

«E’ un Governo che affronta le emergenze con annunci, errori e presunte soluzioni – aggiunge l’europarlamentare – dopo dieci decreti “salva Ilva” continua a prendere tempo e a farci perdere tempo. Il Sud e Taranto vengono usati come terreno di scontro per le lotte interne al Partito Democratico». Poi un cenno all’annunciata vendita del Siderurgico: «Non consentiremo un affare che vogliono concludere sulla pelle dei cittadini di Taranto».

E sulla riforma costituzionale, tema principe dell’incontro, Imposimato spende altre parole pesanti: «La Costituzione del 1948 fu approvata col voto del 95% del Parlamento, quella di oggi è stata voluta da chi rappresenta il 25% degli italiani ed è stata approvata da un Parlamento che avrebbe dovuto svolgere solo l’ordinaria amministrazione, in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale. Il tutto è stato compiuto escludendo l’opposizione. E’ un fatto di una gravità inaudita – evidenzia il giudice  – inoltre sono convinto che sia stata scritta da terzi estranei al nostro Paese». Indice puntato soprattutto contro il premier Matteo Renzi, “un bugiardo di prim’ordine”: «Con questa riforma si produce un risparmio di 57 milioni e non di 500 milioni come dice lui». E questa frottola non sarebbe l’unica.

Be the first to comment on "Referendum, Imposimato a Taranto: “No alla riforma voluta da un bugiardo incallito”"

Tinggalkan komentar