Fattura sbagliata: ecco cosa fare

La fretta, si sa, è cattiva consigliera. È facile sbagliare quando non si presta attenzione alle cose che si stanno facendo, tanto più quando si ha a che fare con numeri e operazioni delicate come l’emissione di una fattura.

Ecco l’errore, come rimediare?

È fondamentale non farsi prendere dal panico. Si è sempre in tempo per tornare indietro e rimediare ai propri errori. Basta una piccola distrazione, infatti, per emettere una fattura sbagliata. Nei casi più comuni questo accade per un errore nel calcolo dell’Iva o dell’importo complessivo. Una nota di credito o di debito è la soluzione che stavamo cercando.

Quando fare ricorso alla nota di credito e quando a quella di debito

La principale differenza tra questi due strumenti sta nella tipologia di errore commesso nell’emissione della fattura. Se la fattura emessa è sbagliata per difetto sarà necessario fare ricorso alla nota di credito, se è sbagliata per eccesso, allora, sarà necessario fare ricorso a quella di debito.

Nota di credito, tutto quello che c’è da sapere

Come compilare questi documenti? In realtà si tratta di una procedura molto semplice. Prendiamo ad esempio la nota di credito, quella che consente di riparare a errori di fatture emesse con errori per difetto. A guidare la procedura di correzione è quanto previsto per le note di variazione regolamentate dall’art. 26 del D.P.R. 633/1972. Sarà sufficiente utilizzare lo stesso modello di fattura per emettere una nota di credito di variazione in diminuzione. L’importante è sostituire il termine “fattura” con quello corretto: “nota di credito”. Inoltre, sul documento andrà riportato sia il numero che la data di emissione. Questa procedura può essere effettuata in tutti quei casi in cui l’errore non è relativo al calcolo dell’IVA.

Cosa fare quando l’errore riguarda l’Iva

In tutti gli altri casi, invece, cioè quando è proprio il calcolo dell’Iva a presentare l’errore e a rendere necessaria la nota di credito, è necessario allegare alla stessa il numero e la data di emissione della fattura, oltre che l’importo totale della variazione dell’imposta e tutti i dati utili per identificare la stessa fattura. Questi documenti, utilizzati per porre rimedio a errori di fatturazione, per essere considerati validi, devono essere registrati sugli appositi strumenti dal venditore ma anche dal prestatore e dall’acquirente. Diverso il discorso per tutte quelle note di credito che vengono utilizzate per scambi di beni e servizi comunitari. In questo caso, infatti, le procedure seguono il modello Intrastat.

Il ruolo della ritenuta d’acconto

La nota di credito riguarda anche tutte le fatture emesse con ritenuta d’acconto. Di cosa si tratta? La ritenuta d’acconto, come ben spiega il portale guidafisco.com, nato per semplificare il rapporto tra cittadino e burocrazia, consiste in una trattenuta del 20 per cento che viene calcolata e applicata in tutti i casi in cui la prestazione professionale sia svolta a favore di persone fisiche titolari di partita Iva o giuridiche. Sono soprattutto i professionisti a fare ricorso a questo strumento. Insieme a commercialisti, notai e consulenti. In poche parole, la ritenuta d’acconto rappresenta una trattenuta effettuata e calcolata sulla base imponibile. I soggetti che ricevono la prestazione devono provvedere al suo versamento. L’importo è pari, invece, al 30 per cento nei casi relativi a soggetti non residenti per i quali la ritenuta non viene considerata a titolo di acconto dell’imposta bensì a titolo definitivo.

Quando si applica la fattura con ritenuta d’acconto?

Sono diverse le applicazioni di questo documento relativo ai redditi. Si va dalle prestazioni di lavoro autonomo (anche occasionali o sotto forma di partecipazione agli utili) all’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere, passando per gli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione e quelli spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società per azioni o società a responsabilità limitata.

Angelo Vargiu – Sociologo e Consulente di Web Marketing digitale, vanta esperienza quinquiennale come Publishier e Web writer con all’attivo collaborazioni online con testate online locali e nazionali

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