L’anfiteatro romano di Taranto relegato in un angolo anonimo

anfiteatro 2TARANTO – Un anfiteatro romano, simile a quelli di Lecce e Lucera, giace sotto l’ex mercato coperto di via Anfiteatro, un’area trasformata in tempi recenti in parcheggio a pagamento. Le strisce blu al posto delle straordinarie tracce lasciate dalla storia.  I pochi resti sopravvissuti all’occultamento sono relegati in un angolo del parcheggio, in un recinto affianco all’Ufficio Tributi del Comune, tra i rifiuti. Non c’è neanche un cartello per spiegare cosa rappresentano per Taranto e la sua storia.

E forse non ha tutti i torti Carmine De Gregorio, presidente di “Nobilissima Taranto” a definire questo spazio anomimo “un orinatoio”. Con questo tassello completiamo il nostro approfondimento sull’anfiteatro romano, dimenticato dalle istituzioni e snobbato per decenni dalla Soprintendenza per i beni archeologici. Leggi qui i nostri articoli precedenti: prima parteseconda parte.

Ci sembrava giusto e doveroso recuperare questo argomento mentre oggi, grazie all’Open Day, il Museo archeologico nazionale di Taranto vive un’altra giornata di straordinario successo, così come sta accadendo per il Castello Aragonese, a ennesima riprova di quanto la cultura sia importante per incentivare la presenza di turisti nella città ionica. Le code davanti al MartTa e il fermento in città vecchia ci fanno immaginare un’inversione di tendenza a portata di mano. La cosa essenziale, oggi più che mai, è crederci per davvero.



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Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".

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