Ilva, Ambrogi Melle: “Sindaco, le verità scientifiche esistono già”

TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli.

“Le “verità scientifiche ” esistono già,  signor sindaco. Sono allibita di fronte alle recenti dichiarazioni di  Stefàno durante l’audizione davanti alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera riunite per esaminare il decimo decreto sull’Ilva in conversione di legge in cui chiede alle autorità nazionali che ci diano “una verità scientifica” sulla situazione sanitaria e ambientale della città in quanto le famiglie non sono informate e  vivono con il terrore del tumore.

Ma come può un sindaco che ha precise responsabilità in campo sanitario ignorare la gravità della situazione ambientale e sanitaria a Taranto che ha costretto la Magistratura  tarantina ad intervenire di fronte all’inerzia della politica e a ordinare il 26 luglio 2012 , dopo le perizie chimiche ed epidemiologiche del Tribunale all’interno di un incidente probatorio, un sequestro senza facoltà d’uso di alcuni impianti dell’area a caldo dell’Ilva perché causano malattie e morti nella popolazione?

E come ha potuto il nostro Sindaco accettare i 10 decreti legge che hanno invece restituito la facoltà d’uso a quegli impianti pericolosi considerati però ” strategici” per la Nazione al costo della vita e della salute dei suoi cittadini che si aspettavano invece protezione dal loro Sindaco-medico ? Sono trascorsi 4 anni da allora ed altre verità scientifiche hanno confermato la gravità di quella gravissima situazione che la Magistratura ha tentato di bloccare.

Lo studio Sentieri, ad esempio, dell’Istituto Superiore di Sanità  nel suo ultimo aggiornamento  ha evidenziato dei dati ancora più agghiaccianti con + 54% di eccessi di malattie tumorali nei bambini e +21% di mortalità infantile rispetto al resto delle altre Province della Regione Puglia. Ed il Registro Tumori che evidenzia anche nel suo ultimo aggiornamento  il peggioramento a Taranto e Statte della situazione sanitaria con dati sempre più preoccupanti.

Signor Sindaco, le famiglie sono in ansia e temono di ammalarsi di tumore proprio perché conoscono quelle verità scientficihe che solo lei si ostina a non riconoscere. Mi ha colpito anche il suo recente intervento in Commissione Ambiente, quando il dr. Sante Minerva , epidemiologo dell’ASL, ci stava aggiornando sul Registro Tumori. Lei continuava a parlare esclusivamente  del mesotelioma causato dall’amianto richiamando ovviamente le responsabilità della Marina ed io sono intervenuta per ricordarle che dalle copiose verità scientifiche esistenti a Taranto risultano anche eccessi di altre malattie tumorali non dipendenti dall’amianto ma dai  veleni industriali emessi da impianti pericolosi presenti nella nostra città. Lei non nomina mai i veleni dell’Ilva, come se per lei non esistessero.

Signor Sindaco, il tempo delle ricerche è finito  ed ora lei deve solo agire con coraggio e determinazione cominciando ad esempio a chiedere al Governo il ritiro del decimo vergognoso decreto “salva Ilva”  che estende ai futuri affittuari o acquirenti dell’Ilva quell’incomprensibile immunità penale ed amministrativa già concessa ai commissari del Governo e che rinvia ancora la realizzazione del Piano ambientale dando addirittura agli acquirenti la possibilità di modificarlo.

Lei deve chiedere al Governo invece l’immediata chiusura di tutti gli impianti pericolosi per la vita e la salute dei tarantini, come già ordinato dalla magistratura tarantina ben 4 anni fa, fermando un genocidio in atto. Lei deve chiedere al Governo una legge “salva Taranto” che realizzi quelle bonifiche tanto promesse e mai realizzate seriamente, perché mentre continuano infiniti studi e ricerche, la gente di Taranto si ammala e muore in pochi mesi. Ed è per questo che Taranto ha bisogno oggi più che mai di rafforzare le sue strutture sanitarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto, così come abbiamo richiesto in una delibera del Consiglio comunale di cui lei deve farsi portavoce pressante al Ministero ed alla Regione.

A Taranto occorre poi potenziare l’ARPA, che ha dichiarato ufficialmente di non avere uomini e mezzi sufficienti per poter adempiere ai controlli. E poiché Taranto non può permettersi neanche un grammo d’inquinamento in più’  Lei deve chiedere con fermezza al Governo di non regalarci ulteriori impianti, come Tempa Rossa, che invece aumenteranno l’inquinamento del 12% oltre ad aumentare i rischi d’incidenti rilevanti.

Taranto ha bisogno di ben altro, ha bisogno di infrastrutture, di Università, di poter usufruire per voli civili il suo aeroporto, di poter sfruttare quelle straordinarie risorse paesaggistiche, storiche ed artistiche che possiede per realizzare uno sviluppo consono alle sue vere vocazioni. Coraggio, Signor Sindaco, apra gli occhi sul disastro ambientale, sanitario e sociale in cui ci troviamo e dia finalmente  a questa città quel segnale di cambiamento che aspettiamo da tempo. Non ci deluda più.

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