Teleperformance, Rizzo (Usb) su controlli a distanza: lavoratori finalmente liberi

 

È un giorno storico per le lavoratrici e i lavoratori di Teleperformance che vedono riconosciuto un diritto violato da anni: la Direzione Territoriale del Lavoro di Taranto ha infatti reso noto di aver adottato i provvedimenti di propria competenza nei confronti di Teleperformance in materia di controlli a distanza dei lavoratori.

I provvedimenti sono stati intrapresi in seguito alla richiesta di accertamento avanzata dall’USB di Taranto all’indomani della consegna da parte dell’azienda, di centinaia di lettere relative ad un presunto “scarso rendimento” dei dipendenti, valutato attraverso innumerevoli sistemi informatici, aventi il solo scopo di controllare individualmente l’attività dei lavoratori, istante per istante.

“Durante i mesi che hanno portato al riconoscimento delle nostre ragioni e di quelle di tutti i lavoratori, abbiamo denunciato come all’interno di Teleperformance si adotti da dieci anni a questa parte un complesso di sistemi informatici che consentono di spaziare dal controllo in tempo reale di ogni stato dell’attività lavorativa (pausa, non pronto, pronto, attesa etc…), all’archiviazione di tali informazioni per un tempo illimitato, fino alla registrazione di ogni conversazione telefonica con i clienti – afferma Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Tutto questo per ogni singolo lavoratore, in violazione dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori e del CCNL delle Telecomunicazioni che prevede espressamente che il monitoraggio dell’attività lavorativa avvenga su dati aggregati e mai individualmente.

Un atteggiamento che è perdurato per tutto questo periodo anche grazie alla compiacenza delle rappresentanze sindacali di CGIL CISL UIL e UGL che consapevolmente hanno girato lo sguardo altrove senza mai intervenire, consegnando le lavoratrici e i lavoratori di Teleperformance alla crescente pressione, all’aumento dei ritmi di lavoro e della fatica fisica e mentale che questi strumenti di controllo individuale hanno imposto, inducendo molti alla rassegnazione e a credere che tutto questo fosse normale o lecito.

Nei pochi mesi dalla costituzione all’interno di Teleperformance, l’USB ha dimostrato, al contrario, la volontà e la capacità di affrontare una questione complessa che incide profondamente sull’orga nizzazione e la qualità del lavoro ed è riuscita, grazie al sostegno dei lavoratori e all’impegno rigoroso degli organi ispettivi, ad ottenere un risultato fondamentale per riaffermare la dignità dei lavoratori dei call center di Taranto e di tutta Italia, dove queste stesse dinamiche trovano ampia applicazione, per effetto di una competizione al ribasso che si gioca da nord a sud con le stesse regole ingiuste – continua Rizzo -. Da oggi le lavoratrici e i lavoratori di Teleperformance vedono restituito un loro diritto: quello ad uno spazio di autonomia e riservatezza nello svolgimento della propria attività lavorativa, quello di non dover rendere conto di ogni secondo della propria giornata lavorativa, quello di non dover sentire il proprio nome urlato dal controllore di turno per qualche secondo di ACW quando c’è coda, insomma il diritto alla dignità di lavoratori e lavoratrici. L’USB a Teleperformance, a Taranto e ovunque, nasce proprio dal bisogno delle lavoratrici e dei lavoratori di riaffermare diritti negati da anni, conquistarne di nuovi, rialzare la testa e cambiare le cose. Questa è la nostra idea di sindacato. A questa ci sentiamo impegnati”.

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