TARANTO – La Fiom Cgil scrive al Commissari Straordinari dell’Ilva e ai responsabili aziendali in merito alle ultime violazioni delle prescrizioni Aia accertate dagli enti di controllo (leggi qui) chiedendo un incontro urgente. Gli enti di controllo hanno ufficializzato delle diffide a Ilva in merito alla non corretta gestione delle acque meteoriche, dei rifiuti e delle modifiche di impianti, nello specifico hanno rilevato quanto indicato in una lettera a firma di Francesco Brigati (Rsu Fiom) e Giuseppe Romano (segretario generale Fiom Taranto).
- le acque meteoriche di dilavamento dell’impianto IRF sono gestite mediante autospurgo non garantendo che non vi sia infiltrazione in falda, non essendo l’area impermeabilizzata e dotata di regimazione delle acque;
- il rifiuto scoria deferrizzata non è idoneo al recupero in quanto i valori di Nichel e Bario sono superiori a quanto previsto dal D.M. 5/2/98;
- il rifiuto refrattari non è correttamente gestito, in quanto è avviato ad attività di recupero invece di essere inviato ad operazioni di smaltimento;
- mancato controllo della tracciabilità dei rifiuti (big-bags in area di produzione silos polveri stock-house AFO/2) e permanenza di rifiuti in area di produzione non attrezzata allo scopo;
- superamento dei termini di legge per linvio delle modalità di monitoraggio;
- mancata comunicazione in merito all’obbligo di notifica delle eventuali modifiche relative agli impianti (trattamento delle acque che dalla vasca/pozzetto trappola del campo di colata B dellimpianto AFO/4 afferiscono allasta fognaria in collegamento con il primo canale di scarico finale).
Le violazioni amministrative riguardano la mancata notifica delle modifiche impiantistiche (conferimento rifiuti Sea e acque provenienti dall’area 66 di deposito preliminare dei rifiuti a impianto VR7), la mancata comunicazione della presenza anomala di sostanza nel primo canale di scarico a mare e la non adeguata prevenzione di eventi incidentali a seguito dell’evento di sversamento rifiuti oleosi dell’impianto di trattamento acque del TNA/2.
Nel corso delle suddette ispezioni è stato inoltre constatato il fermo della caratterizzazione delle scorie deferrizzate per attività di recupero, il mancato completamento dell’installazione delle benne ecologiche, lo slittamento delle opere di impermeabilizzazione e regimazione dell’area IRF, il non completamento dellelaborazione sulla campagna di misura della polverosità diffusa, il rallentamento nella chiusura degli edifici di movimentazione dei materiali polverulenti e dellinstallazione dei nuovi filtri a tessuto dei camini E314b ed E315b.
La legge di stabilità 2016, in particolare l’articolo 1, comma 837, autorizza la gestione commissariale a contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo di 800 milioni di euro necessari alla realizzazione del piano delle misure e delle attività ambientali e sanitarie. Chiediamo pertanto un incontro urgente per essere messi a conoscenza delle misure di tutela ambientale e sanitaria che i Commissari avrebbero già dovuto garantire e che, a oggi, risultano inapplicate così come accertato dagli enti preposti Ispra e Arpa con la formalizzazione delle violazioni delle prescrizioni degli atti autorizzativi.
Inoltre segnaliamo che la Fiom, in data 29/04/2016, ha inviato un comunicato sindacale ai Commissari con una richiesta di incontro sull’emergenza amianto. Riteniamo non più rinviabile un incontro con le organizzazioni sindacali, su temi così complessi, necessario a garantire maggiore trasparenza sull’ormai annosa questione ambientale.
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