“Aprile dei diritti”: al TaTA’ di Taranto va in scena “L’Albero”

Che ci fa un albero secolare d’ulivo pugliese in una villa della Brianza? Per la rassegna “Aprile dei Diritti”, promossa da Crest e Cgil Taranto, sabato 23 aprile 2016, alle ore 20 al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena l’Albero di e con Nicola Conversano, collaborazione alla scrittura Michele Santeramo, regia Vittorio Continelli, produzione Pozzo Sorgente. A seguire incontro con Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore, consulente per il welfare della Cgil Puglia. Biglietto unico 10 euro. Info 099.4707948.

Un contadino ha saputo che un albero è stato preso dalla campagna e spostato nel centro di una piazza di città. Un albero di ulivo di duecento anni, spiantato e ripiantato tra le macchine. Quest’uomo ha bisogno di andare a parlarci con quest’albero, perché, com’è ovvio, l’albero non ha retto a quel passaggio, ed è diventato secco. Partendo da questo episodio, che sembra piccolo agli occhi dei disattenti, l’uomo in scena conclude che di questo scempio, di questa bruttura non vuole saperne più niente. Si decide a partire. In autostop: lasciare tutto e andar via. Come hanno fatto tutti. Come continuano a fare. Non essendo lui né diverso né migliore degli altri. Ma di partire, non se ne parlerà. Saranno gli avvenimenti ad impedirgli di riuscirci.

Non partendo, l’attore/contadino è costretto a tornare in campagna. Ed è questo il viaggio che compie. Un viaggio in mezzo ai saperi che si dimenticano, alle necessità della vita in agricoltura che sono sempre le stesse, pur cambiando i tempi e le macchine prendendo il posto delle braccia, un viaggio di consapevolezza nel mestiere che, sostituito da lampadine che in troppe si vogliono accendere, sta lasciando nella campagna solo il ricordo di una sapienza, la memoria di una appartenenza. Non riuscirà a partire. Fino a quando…

Al termine dello spettacolo, il tradizionale incontro con il pubblico si svolgerà intorno alla tematica del lavoro, o piuttosto del lavoro che manca per i giovani che in tanti continuano a lasciare il sud. Accanto all’attore Nicola Conversano, sarà ospite Leonardo Palmisano, attento sociologo pugliese versato nell’attualità politica e culturale.

Nato ad Andria nel 1972, Nicola Conversano dopo il diploma parte e vive in diverse città europee – Londra, Barcellona e Amsterdam – esperienze intorno a diversi linguaggi artistici. Approda al teatro e si forma con Emma Dingwall e Deb Mulholland, poi a Roma alla scuola internazionale di Circo a Vapore. Nel 2009 ritorna ad Andria ed inizia a collaborare con il Teatro Minimo di Michele Sinisi e Michele Santeramo. Nel 2015 partecipa alla prima edizione dell’Apulia Fringe Festival di Andria con il monologo “l’Albero”.

Nato a Bari nel 1974, Leonardo Palmisano è assegnista di ricerca sul welfare regionale, sociologo, attualmente consulente del Sindacato Pensionati Italiani (Spi-Cgil) di Puglia e membro del direttivo regionale dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (Ires). Ha pubblicato il romanzo “Trentaquattro” (Premio Eboli 2011), le inchieste “Ghetto Italia” (con Yvan Sagnet, il leader straniero del primo sciopero anti-caporalato nelle campagne italiane), “Arrivare per restare? La presenza straniera in Puglia”, “La città del sesso. Dominazioni e prostituzioni tra immagine e corpo”, “Dopo di Lui. Cosa sarà dell’Italia dopo Silvio Berlusconi” e i saggi “Palombella rotta, un decalogo per la Sinistra in piena crisi” e “Nessuno tocchi la Puglia migliore”. È sceneggiatore e attualmente redattore per www.sul romanzo.it. Ha scritto per il Manifesto, Liberazione, AlfaBeta2 e NarcoMafie.

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