Bonifica Mar Piccolo, Legambiente Taranto chiede un cambio di passo

TARANTO – Nei giorni scorsi, Legambiente Taranto ha criticato l’approccio con cui si sta gestendo il tema della bonifica del mar Piccolo. “Sono passati 1.151 giorni dalla nomina, da parte del Governo italiano,  di un  Commissario alle bonifiche di Taranto – ha lamentato Legambiente – da allora neanche un “copertone” è stato rimosso dai fondali inquinati del Mar Piccolo”.

In occasione dei recenti sopralluoghi sul mar Piccolo e alla ex Cemerad di Statte, insieme alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il Commissario straordinario, Vera Corbelli, ha replicato alle accuse ricevute dall’associazione ambientalista: “Invito i rappresentanti di Legambiente a vedere il lavoro che si sta facendo. Sul mar Piccolo non stiamo duplicando azioni già fatte. Gli studi effettuati da Arpa Puglia ed altri istituti sono in macro-scala, non hanno approfondito le problematiche dei fondali e non avevano valutato il discorso dell’ecosistema e del danno che si può produrre alle specie presenti se si fanno  interventi di rimozione”.

Oggi, Legambiente torna sull’argomento per controreplicare alla Corbelli. “Proprio perché abbiamo riconosciuto pubblicamente il suo impegno su altri fronti, a partire da quello messo in campo per il porto di Taranto – si legge in una nota – al Commissario alle bonifiche abbiamo chiesto e chiediamo fatti e un cambio di passo, e di rotta, anche per il mar Piccolo. Non è accettabile che a distanza di oltre un anno dai primi annunci non sia ancora stato possibile dare inizio alla pulizia e allo sminamento dei fondali, operazione che, confrontata alla complessità della bonifica del mar Piccolo, è una bazzecola, ma che, nello stesso tempo, ne diventa il simbolo, come la copertura dei parchi minerali per l’Ilva di Taranto”.

Poi un affondo contro altre istituzioni: “Al Sindaco di Taranto, al presidente della Regione Puglia, ai parlamentari ed ai consiglieri regionali di Taranto, che continuano ad osservare sulla bonifica e sui destini del mar Piccolo un comune e imbarazzante silenzio, quasi che il problema non li riguardasse o che, forse, pensino che tocchi ad altri assumere quelle decisioni che spettano in primo luogo ai cittadini ed ai loro rappresentanti, torniamo a chiedere di svegliarsi, di far sentire la propria voce, di assumersi il proprio, ineludibile, pezzo di responsabilità. Le scelte sul futuro di questa città non possono  essere lasciate solo ai Commissari. C’è bisogno di un progetto discusso e condiviso e delle scelte conseguenti.  Lo abbiamo già detto e continueremo a ripeterlo, senza stancarci né arrenderci. Proprio come non si arrendono i nostri amici: i cavallucci marini di mar Piccolo”.

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