Call center, a Taranto 3mila posti di lavoro a rischio

«Enel non rispetta le leggi sui call center e mette nuovamente a rischio 3mila posti di lavoro a Taranto». E’ l’allarme lanciato da Andrea Lumino, segretario generale Slc Cgil Taranto dopo la decisione dell’azienda di affidare il customer care al massimo ribasso.

«Enel – ha spiegato Lumino – nonostante la recente approvazione della legge per le clausole sociali ha deciso di affidare il servizio di assistenza clienti a call center con costi così bassi che non coprono nemmeno i costi dei lavoratori. Ma non è l’unica. A distanza di poco più di un mese da quella data storica di gennaio, anche Poste Italiane ha deciso arbitrariamente di non rispettare la legge approvata dal Parlamento e di affidare le proprie commesse in spregio a ogni regola e ai diritti dei lavoratori che rischiano nuovamente di essere ridotti a quella nuova forma di schiavitù che stiamo da anni combattendo. È possibile – chiede il sindacalista tarantino – che lo Stato non controlli le sue aziende e mostri una schizofrenia che cancella il lavoro fatto in questi anni per regolamentare la giungla di questo settore? O forse dobbiamo cominciare a pensare a complicità e connivenze?».

Per Lumino tutto questo potrebbe avere «conseguenze devastanti» a Taranto: «a novembre – ha continuato il segretario della Slc Cgil ionica – scadrà la commessa affidata a Teleperformance e se Enel dovesse decidere di perseverare in questa logica del massimo ribasso sarebbe altissimo il rischio che possano andare in fumo le certezze di 3mila lavoratori che, grazie alle lotte dei dipendenti e del sindacato, sono stati negli anni stabilizzati con contratti nazionali di lavoro. Ma tutto questo – ha sottolineato Lumino – potrebbe presto o tardi ripercuotersi sul futuro di di oltre 80mila giovani di questo Paese che hanno affidato a realtà come questa la propria prospettiva e stabilità di vita». Il 9 marzo il governo ha convocato a Roma le aziende committenti, le aziende del settore call center e i sindacati per trovare una soluzione.

«Non c’è molto da discutere – ha concluso il sindacalista – lo Stato imponga a Enel, Teleperformance e tutte le società che operano le territorio italiano a rispettare le leggi dello Stato e i diritti dei lavoratori. Noi continueremo la lotta e la sensibilizzazione intorno a questo tema con una azione di volantinaggio in programma per lunedi 7 marzo, a partire dalle ore 8, dinanzi alle sedi di Poste Italiane, sul lungomare di Taranto, e di Enel a Talsano perché i cittadini sappiano che, oltre al disprezzo manifestato da Enel e Poste Italiane non rispettando le leggi legge italiane, anche la scelta del massimo ribasso ricadrà ancora una volta sui lavoratori e sulla qualità dei servizi offerti agli stessi cittadini».

Be the first to comment on "Call center, a Taranto 3mila posti di lavoro a rischio"

Tinggalkan komentar