Verdi Taranto, Ada Le Noci a Vincenzo Conte: il rispetto parte dal linguaggio

TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Ada Le Noci (Associazione cittadina dei Verdi di Taranto) su una vicenda che conferma come Facebook sia diventato un sempre più imbarazzante terreno di offese e aggressioni verbali. 

Resto sconcertata dalla parole utilizzate su Facebook da parte di Vincenzo Conte, il quale nell’evento organizzato per il 6 marzo “la ragione di una scelta” ad una mia critica politica: “Conte non rappresenta i Verdi”, risponde “Vai a lavare i piatti”. Se Conte vuole militare in un partito come questo dal fondamento ecologista e che difende i diritti civili dovrebbe imparare a rispettare il genere femminile e a rapportarsi con termini adeguati.

È’ assolutamente vergognoso il modo becero col quale ha osato rispondere ad una donna. Sono ancora più convinta che lo stesso dopo il colpo basso alla nostra battaglia e le affermazioni pubbliche rivoltemi, debba rivedere non solo la sua posizione nei Verdi, ma ancor di più come uomo. Rispondere con affermazioni sessiste e classiste ad una critica politica mi spinge a ripetere ancora “Vincenzo Conte non rappresenti i Verdi”.

Vorrei capire come reagirebbe se queste stesse affermazioni fossero rivolte a sua figlia Arianna, che in questi mesi si sta lanciando nel mondo politico anche se, come suo padre, in modo scomposto e incoerente. Sono sempre più convinta che il mondo si inizia a cambiare dal linguaggio, così come anche la lotta alla violenza di genere si fa cambiando le parole e lo stile. Il percorso è lungo e difficile, ma credevo che certi ambienti fossero ormai scevri da ogni tipo di stereotipo e di discriminazione sociale.

Inoltre queste parole pronunciate da una persona che ha nel suo passato politico una militanza a sinistra mi fa dubitare ancora una volta che le tessere e le militanze corrispondono alle ideologie e alla cultura. Vorrei inoltre ricordare che nei Verdi, unico partito in Italia, le cariche sono ricoperte da una donna e da un uomo, così come accade nei paesi del Nord Europa, dove la parità di genere è esercitata a tutti i livellli. Inoltre come annunciato proprio ieri sul social, rispondo in modo ironico al signor Conte: “Ho la lavastoviglie”, così come mia madre che già negli anni ’70 ne aveva una, in più sono una donna laureata, professionista e in procinto di lanciare un’attività come imprenditrice, attiva nell’associazionismo e soprattutto madre di due figlie. Per questo motivo non ho assolutamente voluto lasciare cadere nel dimenticatoio tali affermazioni, poiché la cultura di genere si costruisce passo dopo passo!

 

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