Il ruolo di biblioteche, archivi e musei tarantini per la crescita culturale 

Non più meri “custodi” di un patrimonio, come erano considerati un tempo, un inestimabile patrimonio composto da opere d’arte, documenti, libri e reperti archeologici che “raccontano” la nostra storia, ma istituzioni culturali attive e propositive che rivestono un ruolo fondamentale nel processo di crescita e di rinascita della nostra comunità. Per discuterne tutti insieme si sono riuniti nel pomeriggio di oggi (venerdì 12 febbraio), presso la Biblioteca “Marco Motolese” al Quartiere Tamburi, i rappresentanti di musei, biblioteche e archivi del territorio.

Questa convention, dal titolo “Biblioteche, Archivi e Musei nella crescita culturale del nostro Territorio”, è stata organizzata dall’Associazione di volontariato culturale “Marco Motolese” e dal Club per l’UNESCO di Taranto per iniziare il nuovo anno sociale. Più che un convegno, si è trattato di una conversazione, coordinata da Carmen Galluzzo Motolese, presidente dei sodalizi organizzatori, cui hanno partecipato Eva Degl’Innocenti, direttrice Museo MARTA’, Don Francesco Simone, direttore Museo Diocesano Taranto, Gianluigi Pignatelli, direttore Biblioteca Comunale “Acclavio”, Vittorio De Marco, direttore Biblioteca Arcivescovile Taranto, Mina Chirico, vicedirettrice Archivio di Stato Taranto, e Maria Pavone, direttrice Archivio storico Comune di Taranto.

Introducendo l’evento, Carmen Galluzzo Motolese, ha auspicato che «istituzioni e cittadini prendano finalmente consapevolezza del “valore aggiunto” che le biblioteche, gli archivi e i musei rappresentano per la cultura e l’economia della città, soprattutto in un momento come questo in cui il nostro territorio deve disegnare un nuovo futuro che non può prescindere dal quel “passato” che è di grandissima attualità, penso all’antichissimo rapporto di Taranto con il mare, una storia millenaria che è conservata proprio in queste istituzioni culturali tarantine».

Dalla discussione è scaturito che le biblioteche, gli archivi e i musei della nostra città oggi offrono ai cittadini opportunità di diverso genere: puramente intellettuali attraverso lo studio, la conoscenza e la formazione, di carattere “emozionale” con il piacere e la scoperta della lettura, nonché momenti di aggregazione sociale ospitando manifestazioni che spesso portano i partecipanti a condividere idee ed esperienze.

Un ruolo che potrà essere rivestito in modo ancora più efficace se i decisori politici presteranno ancora maggiore attenzione a queste strutture culturali aumentando gli investimenti a loro favore, interventi che non devono riguardare solo le infrastrutture, ma anche la formazione e la ricerca del personale con il coinvolgimento dei giovani.

La sfida, infatti, è conquistare un bacino più ampio di fruitori facendo delle biblioteche, degli archivi e dei musei i luoghi di riferimento quotidiano per una platea sempre più larga di cittadini, soprattutto i giovani che devono essere “educati” alla frequentazioni di tali strutture attraverso programmi realizzati nella scuola, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato culturale. Per ottenere ciò biblioteche, archivi e musei devono offrire spazi accoglienti per sviluppare competenze e creatività, promuovere relazioni tra biblioteche di conservazione e istituti di conservazione archivistica, incentivando percorsi di cooperazione e coordinamento che in parte sono già in atto.

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