Taranto, Capriulo e Venere: si alla rigenerazione delle periferie

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dei consiglieri comunali Dante Capriulo e Francesco Venere (Gruppo Noi Democratici- Le città che vogliamo).

comuneNell’ultimo consiglio comunale, nel dibattito su una proposta edilizia, abbiamo ribadito un concetto che sosteniamo da anni: per il recupero urbanistico delle nostre martoriate periferie è necessario avere un’idea strategica e di rigenerazione urbana, non si devono rincorrere le singole proposte che arrivano (quasi sempre sganciate da una visione d’insieme e soprattutto non funzionali anche al soddisfacimento dell’interesse pubblico o meglio definito bene comune).

Nello specifico è giunta in consiglio una proposta di larga massima per la costruzione di un complesso edilizio residenziale turistico-alberghiero, in zona Lama-Battaglia, ai sensi dell’art. 10 del regolamento edilizio (che stabilisce che ove ricorrano particolari motivi derivanti dall’importanza dell’opera o dalla necessità di valutare preventivamente determinati fattori, quali ad esempio il rapporto con l’ambiente, le relazioni intercorrenti con altri fattori edilizi, etc., il consiglio comunale si può esprimere in maniera non vincolante).

Grazie al voto della “minoranza di governo” la delibera è ritornata in commissione per approfondimenti. La proposta chiede di realizzare, nei pressi della costa di Lama, 80 unità immobiliari più un fabbricato per centro servizi, per un totale di circa 22.000 metri cubi di nuove costruzioni.

Tra l’altro si inserisce su una lottizzazione mai completata degli anni 80, che rappresenta un classico dello “sgoverno urbanistico” degli anni passati, nello schema dell’uso ed abuso dei suoli attraverso piani attuativi mai completati, con la costruzione di case facilmente commerciabili e scarso se non nullo interesse per le urbanizzazioni primarie e secondarie di interesse pubblico.

Nel dettaglio della lottizzazione in questione: approvata nel 1983, mai terminata per il fallimento della società proponente, realizzata solo nella parte residenziale (alcune anche con procedure di condono), senza il completamento delle opere di urbanizzazione da cedere al Comune.

Pur comprendendo le ragioni dei privati, che esasperati dalla inerzia dell’amministrazione cercano di proporre le proprie singole iniziative edilizie (modus operandi attuale), per quanto ci riguarda sentiamo l’obbligo morale e politico di invertire la condotta dei “danni urbanistici” fatti negli anni passati nella città e nello specifico della zona costiera di Lama, S.Vito e Talsano.

Serve un’idea complessiva o larga di rigenerazione urbana, così come tra l’altro già stabilito dal Consiglio Comunale con diversi atti d’indirizzo ed in particolare con la delibera n. 45  del 29 giugno 2011 (adozione documento di programmazione di rigenerazione urbana ai sensi della legge regionale n. 21 del 2008).

Purtroppo, nonostante le promesse e le flebili partenze rileviamo, a distanza di anni,  il sostanziale fallimento dell’azione dell’amministrazione comunale. Aggravata ancora di più attualmente per una di fatto assenza della direzione politica dell’assessorato. E con l’affanno di quella tecnica da mesi senza un dirigente a tempo pieno.

Pur nonostante tutto ciò abbiamo anche avanzato una proposta di mediazione: avviare un percorso amministrativo che prevedesse una programmazione su una maglia d’intervento più larga e che cogliesse un obiettivo pubblico molto sentito da quella zona e cioè la realizzazione di un’area attrezzata del mercato rionale di Lama-S.Vito, chiuso da alcuni mesi perchè si svolgeva su una strada di passaggio (via Brigantini). Ottenendo risposte vacue quando non contraddittorie.

Per noi nella martoriata urbanistica tarantina, nel caso specifico della periferia, si deve procedere senza nuove espansioni, con interventi d recupero e rigenerazione. Con obiettivi di interesse pubblico chiari e raggiungibili. Riuscendo a coniugare le legittime aspettative dei privati con il bene comune. Senza una visione d’insieme non si cambia ma si persegue.

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