TARANTO – Il tribunale del Riesame di Taranto (presidente Morelli, relatore Ruberto, a latere De Cristofaro) ha disposto la revoca del sequestro conservativo di beni (87 proprietà) disposto il 22 settembre scorso nei confronti di 15 ex dirigenti dell’Ilva, imputati nel processo per il presunto disastro ambientale provocato dal Siderurgico, la cui prima udienza è fissata per il 20 ottobre prossimo, ma che dovrebbe slittare per un difetto di notifica. L’ordinanza riguardava beni nella disponibilità di Nicola Riva, Fabio Arturo Riva, Giuseppe Casartelli, Cesare Corti, Girolamo Archinà, Francesco Perli, Salvatore D’Alò, Salvatore De Felice, Ivan Di Maggio, Bruno Ferrante, Angelo Cavallo, Adolfo Buffo, Alfredo Ceriani, Giovanni Rebaioli e Lorenzo Liberti. A rivalersi nei confronti degli ex dirigenti Ilva sono Angelo, Vincenzo e Vittorio Fornaro, titolari della masseria Carmine, che ha subito l’abbattimento dei capi di bestiame a causa dei veleni prodotti dall’Acciaieria. Per il momento il tribunale ha depositato solo il dispositivo del provvedimento di dissequestro, in accoglimento del ricorso presentato dagli imputati. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Vincenzo Vozza, Leonardo Lanucara, Gaetano Melucci, Ottavio Martucci e Gianluca Pierotti. Le motivazioni si conosceranno nei prossimi giorni. (ANSA)
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