Alenia, caos nell’appalto

ALENIA GROTTAGLIETARANTO – Restano agitate le acque nell’appalto Alenia. Dopo l’esito negativo della consultazione sindacale con l’azienda e a fronte del fatto che la società “Gruppo F srl” che si occupa di pulizia industriali è rimasta ferma nella decisione di procedere ai licenziamenti (sia pur in un numero ridotto di unità rispetto a quelle annunciate in un primo momento, si tratta di 7-8 sui 15 iniziali su una forza lavoro di 54 dipendenti), e che insieme a questi tagli di posti di lavoro “vuole introdurre criteri di ampia “flessibilità” su turni, presenze, ecc., mentre a tutt’oggi rifiuta di effettuare aumenti dell’orario di lavoro, passaggi a tempo pieno di contratti part time, da noi da tempo richiesti, lo Slai Cobas conferma il blocco di ogni straordinario, in preparazione dello sciopero”. Lo Slai Cobas denuncia il fatto che “l’azienda guarda solo ai suoi interessi e a quelli dell’Alenia, vuole avere il pieno uso degli operai e il taglio al costo del lavoro, senza guardare ai diritti degli operai”. Pertanto nei prossimi giorni si svolgerà un’assemblea aperta a tutti i lavoratori, “per decidere ulteriori iniziative di mobilitazione, compreso lo sciopero, per dire no ai licenziamenti, sì ai contratti a tempo pieno e/o aumenti orario di lavoro e il passaggio di livello per coloro che sono tuttora al 2°”. Lo Slai cobas ha chiesto inoltre alla Provincia di convocare urgentemente le parti.

Gianmario Leone

FINMECCANICA, L’AD MORETTI: “MENO SETTORI PER ESSERE I MIGLIORI”

L’importante è arrivare” all’appuntamento del consolidamento dell’industria dell’aerospazio e difesa europea “essendo i migliori della classe in alcuni settori chiave. È quello il mio obiettivo”. Così si è espresso ieri l’a.d. e direttore generale di Finmeccanica Mauro Moretti in un’intervista ad Affari e Finanza di Repubblica, in cui delinea il futuro del Gruppo. “Lo spirito del Piano industriale appena varato è di creare una grande azienda industriale”, spiega Moretti, che aggiunge: “Ecco perché le divisioni al posto delle società. Ed ecco anche perché ci concentreremo su meno settori di business in cui investiremo le risorse ottenute dalle cessioni”. “Il gruppo ha gravi problemi ma non è un malato terminale”, evidenzia Moretti, che ha perciò deciso di “dare una robusta spallata”, con tre azioni parallele sul management, sulla struttura del gruppo e sulle attività produttive. Per quanto riguarda la cessioni, la logica, spiega, è “ridefinire in maniera chiara il profilo di un gruppo industriale fortemente focalizzato”. In particolare sul dossier AnsaldoBreda e Sts dice: “Il nome non siamo ancora pronti a farlo, ma i tempi sono stretti”. Per l’americana Drs “adesso cederemo alcune linee di business e cercheremo un partner industriale o finanziario”. Per Adr Moretti di dice pronto a sviluppare “anche da soli” la nuova piattaforma per il velivolo da 90 posti. Tra i vari fronti, infine, anche quello delle eccedenze di personale: “Ci sono – afferma -. Dovremo affrontare il problema con i sindacati per trovare nella contrattazione le giuste soluzioni”.

FINMECCANICA:, APA (UILM): “IN PIANO TANTE IDEE SENZA SOSTANZA”

Un piano industriale dagli effetti speciali che speciale non è”, un piano dove non si riscontrano “aspetti positivi” e “si prospettano notevoli eccedenze anche perché l’ing. Moretti non ha cambiato la sua filosofia di fondo espressa in più occasioni, ovvero posizionare la stessa sul core business della difesa, spazio ed elettronica della difesa, tenendo dentro il perimetro tutto ciò che è solido dal punto di vista industriale e di profitto”. Ad affermarlo è il segretario generale della Uilm di Genova, Antonio Apa, commentando il varo del nuovo business plan di Finmeccanica. “Analizzando il suo piano si evince che le sorprese positive per il 2014 sono legate – sottolinea – alla metropolitana di Lima e ai margini di Breda, più qualcosa di Ansaldo Sts. Su aerospazio e difesa, sul totale, vi sono performance piatte e non in crescita. Non a caso i risultati del 2014 sono soprattutto il frutto di Breda che non ha perso”. “Il piano – prosegue Apa – sorprendentemente non ha numeri, ma offre solo un connotato professorale accademico: oltre la metà delle slide sono slide di consulenti che valgono per Finmeccanica come per tutti i gruppi. Non ci sono idee e soprattutto non ci sono numeri oltre il 2015. Preoccupante la non chiarezza sugli ordini perché senza ordini non si campa. Il taglio dei costi richiamati più volte dall’ing. Moretti, a partire anche dalla ricerca e sviluppo, va benissimo per fare numeri in crescita nel 2015, ma se questi tagli non garantiscono ordinato superiore al fatturato nel medio periodo la Finmeccanica e i suoi lavoratori sono spacciati”.

Il taglio dei costi, se tocca la capacità tecnologica dell’azienda, ovvero la sua capacità di innovare e non tagliare gli investimenti a cui non si attiene il piano, crea – avverte il sindacalista – dei grossi problemi; tanto è vero che il piano si rifugia sulla tentazione del conto economico. Stranamente totale silenzio sulla vicenda della vendita di Ansaldo Breda. È iniziata una giostra in cui non si intravede ancora la fine; sono dell’avviso che si va verso uno scempio sacrificando asset strategici del Paese per 600/700 milioni”. “L’ing. Moretti – dice Apa – deve sapere che la Uilm vigilerà sul piano tenendo alta la guardia, a partire dalle questioni insite sullo stesso, riferite negativamente ad alcuni aspetti industriali del civile di Selex Es. L’auspicio è che non si sconfessino le linee illustrate alle organizzazioni sindacali dal nuovo management su Genova. Nonostante ciò, confido sulla saggezza e lungimiranza del gruppo dirigente di Selex Es, il quale ha intrapreso con noi un processo di riorganizzazione industriale che sta dando i suoi frutti. Su questa strada siamo disponili a confrontarci, essenziale per salvaguardare gli aspetti industriali e occupazionali”.

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