Ammazza che Piazza, la risposta all’assessore Cosa

ammazza che piazzaIn data 9 gennaio, con molto rammarico, apprendiamo attraverso mezzo stampa, l’intervento dell’assessore alle politiche giovanili di Taranto Francesco Cosa, che invita il gruppo spontaneo Ammazza che piazza a dare “ l’esempio e a sforzarsi nel rispetto delle regole”. Intendiamo precisare che non ci siamo mai esentati dal rispetto delle regole e contrariamente a quel che dice l’assessore, ci siamo sempre prodigati per diffondere cultura e civiltà . Le parole lette il 9 gennaio “stridono” con quella che è la situazione odierna della città, considerato che nell’intervento dell’ assessore non vengono menzionate le lacune dell’amministrazione nei confronti dei beni comuni lasciati all’abbandono e recuperati in maniera volontaria da una buona parte di cittadini spontaneamente e senza alcuno scopo di lucro.

Sapevamo bene che avremmo potuto commettere degli errori in qualche procedimento che riguardava l’organizzazione generale del concerto, ma la sanzione applicata e ripetuta per nove volte, la riteniamo esagerata e diversamente da quel che esprime l’assessore Francesco Cosa, si percepisce un leggero segnale di accanimento nei confronti di un gruppo spontaneo che non è né un partito, né una società per azioni. Ci auguriamo che questa discussione voluta dall’assessore non sia un occasione per screditare il lavoro svolto, e che ancora si svolge per amore del nostro territorio, eludendo le vere problematiche che la nostra città vive.

Il rispetto delle regole è il primo dogma che appartiene ad ognuno di noi e non dobbiamo di certo elencare tra queste righe tutto quello che si è creato negli anni, poiché la città è testimone del lungo percorso iniziato tre anni fa che continua tuttora senza aiuti ne politici né di altro tipo. Proponiamo all’assessore Francesco Cosa di dedicarsi realmente alle politiche giovanili interessandosi ai reali problemi che i giovani vivono in questa città, dove la disoccupazione è altissima, le proposte di lavoro differenti dalle grandi industrie inquinanti sono pari a zero, ed aumentano sempre più i giovani che lasciano la città per studio e per lavoro.

AMMAZZA CHE PIAZZA

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