Bonifiche Taranto, segnali di apertura al territorio dal commissario Corbelli

Bonifiche Taranto

vera corbelliTARANTOE’ durato ben due ore l’incontro tra il commissario per le bonifiche di Taranto e Statte, Vera Corbelli, e una delegazione di O.PE.RA., rete tra diverse associazioni del territorio, che a fine ottobre aveva richiesto un incontro per rappresentare anche le istanze della mitilicoltura ionica, messa in ginocchio dall’inquinamento del primo seno di mar Piccolo. Presenti, nella sala riunioni della Prefettura, anche il sindaco Ezio Stefàno e il presidente della Provincia Martino Tamburrano.

«E’ stato un incontro molto positivo – ha commentato Massimo Di Giuseppe, uno dei coordinatori di O.PE.RA., – la Corbelli è una persona molto preparata e con le idee chiare. Oggi ha lanciato un segnale di grande apertura nei confronti dell’associazionismo locale. Motivo per cui va sostenuta con forza da parte della comunità ionica, che finalmente può avere un interlocutore disponibile al dialogo».

Nelle scorse settimane, aveva suscitato non poche perplessità il fatto che la Corbelli avesse incontrato solo alcuni settori: il versante istituzionale (dal Comune alla Provincia passando per le forze dell’ordine), Confindustria e Ance, senza però interfacciarsi con parte della società civile e con la categoria più colpita dai guasti ambientali: i mitilicoltori. Nella riunione di oggi, sono state portate all’attenzione del commissario anche le loro istanze. Così, come si è indicata la necessità di evitare per la bonifica metodologie che potrebbero ulteriormente danneggiare l’eco-sistema marino, già duramente provato da pcb e diossine. In particolare, i mitilicoltori spingono per l’adozione di biorimedi.

«La Corbelli si è mostrata molto sensibile a queste problematiche – ha evidenziato Di Giuseppe – ha detto chiaramente che non è possibile parlare di dragaggio e capping. Ed ha detto che verrà avviata una sperimentazione nell’area 170, quella pesantemente inquinata a causa delle attività dell’Arsenale Militare. Il primo passo da fare nel mar Piccolo, secondo il commissario, è rappresentato da una pulizia generale: rimuovere carcasse d’auto, frigoriferi, e tutto ciò che nel tempo si è depositato sui suoi fondali». In merito alla richiesta avanzata da O.PE.RA., di coinvolgere l’imprenditoria locale in quella che si potrebbe definire “una filiera delle bonifiche”, la Corbelli si è detta pienamente disponibile. «Potremmo mettere a punto un modello da esportare anche all’estero – ha aggiunto Di Giuseppe – ovviamente il commissario si aspetta anche dei contributi da parte del territorio. Dobbiamo essere capaci di proporre le nostre competenze e professionalità. E’ una sfida che va assolutamente raccolta».

La Corbelli ha espresso la volontà di salvaguardare e valorizzare le attività tradizionali del mar Piccolo, di bloccare le fonti contaminanti ancora attive,  ed ha confermato la volontà di rivolgersi all’Europa, tramite il governo centrale, per poter attingere risorse da spendere sul territorio. L’idea è quella di mettere insieme tutti i tasselli di un progetto globale da elaborare con grande scrupolo. Confermata, inoltre, la necessità di interloquire sia con Ilva che con la Marina Militare, ognuna per le sue parti di competenza. E’ noto, infatti, che l’inquinamento del primo seno di mar Piccolo, vietato da tre anni alla mitilicoltura, vede responsabilità da ripartire essenzialmente tra queste due entità. Infine il commissario ha annunciato l’avvio, prima di Natale, di un portale internet interattivo che permetta agli utenti di acquisire informazioni utili sul lavoro riguardante le bonifiche di Taranto e Statte. Non resta che augurarsi un’apertura nei confronti della città sempre più concreta e costante. Non solo da parte della Corbelli.

Alessandra Congedo

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