Bonifiche Taranto, la Cabina di regia riunita in gran segreto

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mar piccoloTARANTO – E’ tornata a riunirsi ieri, in gran segreto, la Cabina di Regia per il coordinamento del “Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto”, presso la Prefettura di Taranto (a differenza delle altre volte in cui si è sempre riunita alla caserma dei Vigili del Fuoco), “per monitorare l’avanzamento fisico e finanziario degli interventi di cui al protocollo di intesa del 27 luglio 2012”.

Succedono davvero cose strane in questa città. Addirittura questa volta la notizia della riunione si è appresa soltanto a tarda mattinata, a differenza delle altre volte quando almeno arrivava una comunicazione con almeno 24 ore d’anticipo. Il tutto, ancora una volta, rigorosamente a porte chiuse. Una metodologia di azione e di comportamento che va avanti da mesi, se non da sempre, di cui continuiamo a non capirne il senso. Tutto questo segreto quando in ballo c’è il futuro di un territorio e di migliaia di cittadini. Per concludere con l’assenza totale di rapporti con la stampa, che di fatto dovrebbe essere il tramite tra la Cabina e la cittadinanza, per informarla sullo stato di avanzamento dei lavori, sui dati e i risultati delle caratterizzazioni e via discorrendo. Buio totale.

Basti pensare (ed è bene ricordarlo ancora una volta) che per ottenere lo studio di ARPA Puglia e CNR sul Mar Piccolo, abbiamo dovuto attendere 7 mesi oltre ad aver dovuto presentare come giornale, regolare richiesta di accesso agli all’agenzia regionale per la protezione ambientale (insieme al sito inchiostroverde.it), a cui la Cabina di Regia aveva di fatto impedito di divulgarne il contenuto. Restando in ambito Mar Piccolo, stando al report della riunione, pare che il delegato del commissario Vera Corbelli, abbia sottolineato l’importanza del lavoro realizzato da ARPA Puglia e CNR, ribadendo l’importanza di ampliare il raggio d’azione degli interventi e la relativa dotazione finanziaria, cosa ritenuta all’unanimità necessaria.

Motivo per il quale è stata avviata una interlocuzione con i Ministeri competenti e con l’UE al fine di reperire risorse utili ad ampliare il raggio d’azione. Ricordiamo infatti che le superfici del Mar Piccolo oggetto degli interventi di bonifica e/o MISE (messa in sicurezza d’emergenza), l’accordo del 2012 ha previsto una spesa totale 21 milioni di euro (Delibera CIPE del 3 agosto 2012 n. 87).

Dunque, pare che il commissario Corbelli abbia improvvisamente cambiato idea sullo studio di ARPA Puglia e CNR sul Mar Piccolo, rispetto a quanto sostenuto nella riunione dello scorso 1 ottobre (e successivamente presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, il 20 ottobre scorso). Durante la quale contestò il fatto che le attività siano state concepite in maniera troppo settoriale e che lo studio presenti delle lacune e non sia del tutto esaustivo. Corbelli manifestò già all’epoca l’intenzione di chiedere al ministero dell’Ambiente di rivedere le attività previste dal protocollo d’intesa sottoscritto nel 2012.

A quanto pare però, le cose sono cambiate. Soprattutto, è stato fatto notare al commissario che allungare ulteriormente i tempi, potrebbe voler significare perdere i fondi stanziati per gli interventi. Proprio nella riunione di ieri infatti, si è verificata la tempistica riferita all’obbligo di appaltare i lavori entro il 31 dicembre 2015, termine ultimo imposto dalla delibera CIPE 21/2014. Allo stato attuale, la copertura finanziaria resta confermata per tutti gli interventi previsti dal protocollo. Tant’è che entro i prossimi 15 giorni la struttura commissariale presenterà un crono programma sulle attività da svolgere e soprattutto si esprimerà sul come intervenire sui sedimenti inquinati del Mar Piccolo e quale metodologia usare per la loro bonifica, prendendo spunto proprio dallo studio di ARPA Puglia e CNR. Dopo di che inizierà una lunga e pensiamo noi approfondita discussione su quale strada prendere: e, soprattutto, se scegliere o meno di intraprendere una delle tre strade prospettate nello studio. Il dragaggio, il ‘capping’ o l’evoluzione ambientale assistita. Anche perché una cosa è certa: sbagliare ancora una volta sarebbe imperdonabile.

Del resto, secondo l’iniziale crono programma delle attività previsto dalla Cabina di regia, nel mese di luglio sarebbe dovuta avvenire l’approvazione del progetto. Tra agosto e novembre invece, era stata indicata la pubblicazione del bando dell’appalto integrato e l’affidamento dei lavori alla ditta vincitrice (per l’intero 2014 era stato previsto un contributo finanziario pari a 540.000 euro). Poi, dal dicembre di quest’anno al dicembre del 2015, era stato previsto il periodo della progettazione e dell’esecuzione dei lavori d’intervento. Infine, gennaio-marzo 2016 era stato indicato come periodo per il collaudo e la funzionalità degli interventi apportati (con uno stanziamento finanziario pari a 1.011.000 euro).

Per quanto riguarda gli altri interventi, si è registrato un sostanziale avanzamento di tutte le attività. Volgono ormai al termine i lavori del Comune di Taranto per l’aggiudicazione dei lavori per la bonifica della cinque scuole del rione Tamburi. Proseguono anche le iniziative del comune di Statte, dove si procederà entro tre mesi alle attività della rimozione del surnatante ritrovato al di sotto della zona PIP, in modo da permettere l’opportuna impermeabilizzazione per la messa in sicurezza delle aree entro giugno 2015. Staremo a vedere.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 28.11.2014)

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