Bonifiche Taranto: l’1 ottobre torna a riunirsi la Cabina di regia

Bonifiche Taranto Mar Piccolo

mar piccoloTARANTO – Tornerà a riunirsi mercoledì 1 ottobre, sempre presso la caserma dei Vigili del Fuoco, la Cabina di Regia per l’attuazione del “Protocollo di Intesa per interventi urgenti di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto”, firmato a Roma il 26 luglio 2012. A presiederla ci sarà Vera Corbelli, che ha sostituito Alfio Pini nel ruolo di commissario, dopo la nomina del ministro dell’Ambiente giunta nello scorso luglio.

Cambio al vertice resosi necessario, come si ricorderà, a causa dell’andata in pensione lo scorso maggio di Alfio Pini dimessosi dall’incarico agli inizi di luglio. Dopo essere andato in pensione da comandante nazionale del Corpo dei vigili del fuoco, Pini non avrebbe potuto continuare a svolgere il ruolo di commissario in quanto in scadenza dopo il primo anno di mandato. L’incarico, quindi, gli andava semplicemente rinnovato dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Ambiente (con compenso annesso, visto che il decreto legge del 7 agosto 2012 n. 129, “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto”, poi convertito dalla legge del 4 ottobre 2012 n. 171 pubblicata in Gazzetta Ufficiale 6/10/2012, n. 234, che recepiva il Protocollo sottoscritto a luglio, prevedeva la nomina di un commissario senza diritto ad alcun compenso e senza altri oneri per la finanza pubblica).

Insieme ad Alfio Pini, lasciò l’incarico anche il soggetto attuatore Antonio Strambaci del ministero dell’Ambiente. Sull’evento in questione scrivemmo più volte, visto che ciò comportò lo stallo, per diversi mesi, dei lavori della Cabina di regia. La quale, tra le tante cose, si deve ancora esprimere in merito allo studio realizzato da ARPA Puglia, in collaborazione con CNR, Politecnico di Bari e Conisma, sullo stato reale in cui versa il bacino del I seno del Mar Piccolo. E pensare che lo scorso 15 aprile, la riunione della Cabina di regia fu interamente dedicata alla presentazione dei risultati dello studio effettuato da ARPA Puglia e Cnr.

Un lavoro estremamente complesso che, come scrivemmo all’epoca, doveva essere attentamente valutato dal commissario straordinario Alfio Pini e dai componenti della Cabina di Regia. Ma di tutto questo non sappiamo cosa è stato fatto. Da sempre, sono tre le ipotesi di intervento esaminate per il recupero del primo seno del Mar Piccolo: il dragaggio, il capping o diversi biorimedi. Per ognuna delle ipotesi in campo sono stati indicati i “pro” e i “contro”. Non si escludeva all’epoca, che si potesse anche ricorrere ad un mix tra i diversi interventi.

Lo studio è diviso in due parti: la prima riguarda la “Predisposizione del modello di circolazione e risospensione dei sedimenti”, mentre la seconda riguarda “l’individuazione delle fonti ancora attive e le dimensioni del loro inquinamento”. Lo studio ha fornito un modello concettuale sito-specifico del sito e una stima del “rischio” ambientale associato alle varie opzioni di intervento ed indicherà le superfici del Mar Piccolo (in ettari) oggetto del/degli interventi di bonifica e/o MISE (messa in sicurezza d’emergenza), per i quali l’accordo del 2012 ha previsto una spesa totale 21.000.000 di euro (Delibera CIPE del 3 agosto 2012 n. 87).

Secondo il crono programma delle attività previsto dalla Cabina di regia, nel mese di luglio sarebbe dovuta avvenire l’approvazione del progetto. Tra agosto e novembre invece, era stata indicata la pubblicazione del bando dell’appalto integrato e l’affidamento dei lavori alla ditta vincitrice (per l’intero 2014 era stato previsto un contributo finanziario pari a 540.000 euro). Poi, dal dicembre di quest’anno al dicembre del 2015, era stato previsto il periodo della progettazione e dell’esecuzione dei lavori d’intervento (con uno stanziamento finanziario pari a 19.209.000 milioni di euro). Infine, gennaio-marzo 2016 era stato indicato come periodo per il collaudo e la funzionalità degli interventi apportati (con uno stanziamento finanziario pari a 1.011.000 euro).

E’ chiaro che stante così le cose, sarà difficile se non impossibile rispettare il crono programma delle attività previsto inizialmente. Così come appare alquanto curioso il fatto che la Cabina di regia abbia sino ad oggi impedito all’ARPA Puglia di rendere pubblico lo studio sul I seno del Mar Piccolo, sostenendo che l’agenzia per la protezione regionale ambientale non possieda alcun titolo per un’operazione del genere. Sarà. Sia come sia, sulle vicende del Mar Piccolo continueremo a vigilare (con l’ausilio prezioso di sempre fornito da inchiostroverde.it). Il 1 ottobre saremo alla Cabina di regia e tenteremo di capirci qualcosa di più. Buon week end.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 27.09.2014)

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