Siderurgia, si è riunito il tavolo nazionale

federica guidiSi è riunito ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sotto la presidenza del Ministro Federica Guidi, il Tavolo Nazionale Siderurgia con la partecipazione dei principali imprenditori del settore e delle parti sociali, sindacati di categoria e Federacciai. “Da una approfondita analisi della difficile congiuntura che il settore siderurgico sta attraversando nel nostro Paese è emersa la volontà di tutte le parti di arrivare al Semestre europeo a guida italiana con una posizione unitaria sui numerosi temi che riguardano la politica dell’Unione in questo campo – ha sottolineato il Ministro Guidi – in particolare, si tratta dei costi dell’energia e delle iniziative per contenerli, degli effetti sul comparto delle politiche europee su ambiente e clima, delle strategie antidumping”. Con questo obiettivo, il Tavolo Nazionale Siderurgia sarà riconvocato entro il 30 giugno e sarà preceduto da una serie di incontri tecnici ristretti tra le parti, destinati ad approfondire ogni specifico tema. Nel frattempo, proseguiranno come programmato i Tavoli di Confronto sulle singole realtà aziendali: Ilva, Lucchini, Alcoa e Ast.

Durante l’incontro, “la Fiom ha evidenziato che già un anno fa si conveniva sulla necessità di un salto di qualità nelle politiche di settore che oggi è urgente compiere per salvaguardare un’industria strategica per il paese”, hanno dichiarato il responsabile siderurgia Rosario Rappa e il coordinatore del settore Gianni Venturi. “Il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea costituisce un’opportunità da sfruttare, ma non la soluzione automatica ai problemi del settore”, hanno concluso i due sindacalisti.

Il mese di giugno “rischia di essere drammatico per le vertenze più difficili del paese: Ilva, Alcoa, Lucchini e Ast”. Lo afferma la Fim Cisl in una nota. Il segretario nazionale Marco Bentivogli ha chiesto al Governo, rappresentato al tavolo dal ministro Federica Guidi e dal viceministro Claudio De Vincenti di “dare centralità ai tavoli delle vertenze e al tavolo settoriale affinché si scongiurino pesanti e drammatici costi sociali”. Quanto all’Ilva, per Bentivogli, “non è il momento di percorsi velleitari, sul tavolo è presente un piano industriale che va discusso e attuato reperendo le risorse e deliberando al più presto il Dpcm da parte del Governo affinché diventi operativo”. Il semestre europeo può essere, secondo il sindacato, “un’opportunità importante visto che fino ad oggi la Commissione europea ha punito il sistema siderurgico italiano”. La Fim chiede un vero mercato unico dell’energia a livello europeo e un monitoraggio sulle importazioni di acciaio e alluminio imponendo standard minimi di certificazioni.

“Occorre superare le criticità del settore con un’univocità d’incentivi ed il sindacato è disposto a fare la parte che gli compete”. Questo quanto dichiarato da Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, intervenuto anch’egli al tavolo sulla Siderurgia riunitosi al dicastero dello Sviluppo economico. “La crisi della siderurgia in Italia – ha continuato il dirigente sindacale – è rappresentata per esempio dalle vicende dell’Alcoa di Portovesme, della Lucchini di Piombino, dell’Ast di Terni, dell’Ilva di Taranto. Si tratta di casi che hanno genesi diverse, ma che sono tutti accomunati da una crisi che si va inasprendo”.

 (dal TarantoOggi del 30.05.2014)

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