Arsenale di Taranto, futuro incerto

 

arsenaleIl ministro della Difesa, Roberta Pinotti, “pur partendo da premesse che rimandano alla spending review e alla conseguente necessità e urgenza per la Marina Militare di perseguire un processo di riorganizzazione che comporta una generale razionalizzazione dell’area periferica, assicura che la tematica sarà costantemente tenuta in osservazione in relazione alle assegnazioni che verranno attestate alla Difesa”. Così scrive in una nota ufficiale il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, in merito al problema del personale delle imprese appaltatrici (pulizie e mense) della Marina Militare di Taranto. “Non garantisce una proroga il ministro – dice la nota del Comune di Taranto – così come aveva sperato il sindaco. Tuttavia, essendo nota come la situazione economica sia oltremodo critica, il ministro rivolgerà l’attenzione necessaria verso le istanze di carattere sociale che giungono da maestranze che stanno vivendo una drammatica situazione umana e lavorativa e ancorché non appartenenti al comparto Difesa, risultano tra le più bisognose di tutela”. Nella nota del Comune di Taranto si fa inoltre presente che questa risposta della Pinotti “lascia aperto uno spiraglio per possibili soluzioni”.

Nella lettera il sindaco ha fatto “ben presente al ministro la delicata questione riguardante gli appalti nel settore della ristorazione e delle pulizie presso la caserma Mariscuola di Taranto e la sua preoccupazione per i lavoratori e per le loro famiglie, perseguitate dallo spettro della perdita del posto di lavoro, e più in generale per le ricadute su un contesto territoriale già fortemente provato da una crisi economica”. La scorsa settimana si svolse una manifestazione dei lavoratori dell’indotto dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto, il cui posto è a rischio a causa dell’incertezza nell’affidamento di nuove risorse sulle manutenzioni navali, organizzato dalle segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm di Taranto. Una trentina di essi sono rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali.

“Il Governo non ha alcuna intenzione di chiudere l’Arsenale di Taranto”: così si espresse proprio quel giorno il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in visita a Brindisi. “L’Arsenale di Taranto è strategico per il sistema Paese. Affermare che l’Arsenale di Taranto potrebbe essere chiuso è una menzogna grande quanto una casa” sostenne la Pinotti. Il ministro parlò anche di applicazione dello “storico” piano BRIN, e dell’importanza della manutenzione delle navi della Marina Militare. Ma le parole del Ministro non piacquero ai sindacati che replicarono molto durante, bollandole come “una favola da campagna elettorale da parte del ministro Pinotti”. I sindacati metalmeccanici ricordano infatti che i fondi per l’Arsenale sono stati tagliati vertiginosamente, passando da 42 a soli 2 milioni di euro e che attualmente ci sono lavori solo su due navi della flotta della Marina Militare. “Vogliamo salvare il nostro territorio e i nostri lavoratori – dissero i sindacati -. Dalla politica vogliamo fatti e non proclami da campagna elettorale”.

(dal TarantoOggi, 30.05.2014)

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