“Le bonifiche tra chimera e realtà” – A Taranto convegno di Legambiente

TARANTO – “Taranto-Italia: le bonifiche tra chimera e realtà”. E’ questo il titolo del Convegno organizzato da Legambiente col patrocinio del Centro Servizi Volontariato, che si svolgerà venerdì 11 aprile, a partire dalle ore 17, presso la Biblioteca “Acclavio” in Piazzale Bestat. Di seguito la nota stampa.

Lo stato di avanzamento delle bonifiche in Italia sarà l’oggetto della relazione di Giorgio Zampetti, geologo, membro della segreteria nazionale di Legambiente e da giugno 2012 responsabile scientifico dell’associazione. Cura l’organizzazione e la realizzazione delle campagne scientifiche di Legambiente e la redazione dei dossier scientifici dell’associazione. Recentemente ha curato, insieme a Stefano Ciafani e  Andrea Minutolo il dossier di Legambiente  “ Le bonifiche in Italia: chimera o realtà?”

Impatto sanitario della residenza nei siti inquinati e valutazione costi-benefici delle mancate bonifiche sarà invece il tema affrontato da  Fabrizio Bianchi , Dirigente di ricerca del CNR, responsabile dell’ unità di epidemiologia ambientale dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, svolge dal 1979 attività di ricerca in neuroepidemiologia, epidemiologia occupazionale e ambientale, epidemiologia genetica e riproduttiva. E’ docente a corsi e master presso varie università italiane. E’ autore di oltre 200 lavori scientifici e altrettante comunicazioni a congressi. E’ autore di numerosi articoli su libri e riviste divulgative e coautore del libro “Ambiente e salute: una relazione a rischio”, il Pensiero Scientifico 2009

Leo Corvace  noto esponente dell’ambientalismo tarantino, già presidente del circolo Legambiente di Taranto, attualmente nel direttivo regionale e nel Consiglio nazionale dell’associazione illustrerà la situazione del Sito di Interesse Nazionale di Taranto con particolare attenzione verso gli interventi previsti dalla Cabina di regia per l’attuazione del “Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto”

Ricerca e start-up nel settore delle bonifiche: cosa sta facendo e cosa farà il Polo Scientifico  TecnologicoMagna Grecia sarà infine l’oggetto della relazione di Angelo Tursi , Professore Ordinario di Ecologia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall’1 novembre Pro-Rettore Vicario dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. La sua attività  scientifica riguarda prevalente­men­te il settore dell’Ecologia Marina, con particolare riferimento alla Gestione delle Risorse Biologiche del Mare e si è svolta prevalentemente nelle acque dei mari pugliesi ed in particolare nello Ionio Settentrionale, da Capo d’Otranto sino a Siracusa. È autore di circa duecento pubblicazioni apparse su riviste nazionali ed internazionali. I lavori saranno coordinati da Lunetta Franco, Presidente di Legambiente Taranto

Oggetto del convegno sarà quindi la situazione delle bonifiche dei siti inquinati in Italia e, in particolare, a Taranto. In Italia le superfici, terrestri e marine, individuate negli ultimi 15 anni come siti contaminati sono davvero rilevanti: 100 mila ettari inquinati in 39 siti di interesse nazionale e 6 mila aree di interesse regionale, in attesa di bonifica. Da Taranto a Crotone, da Gela e Priolo a Margherapassando per la Terra dei fuochi: un business da 30 miliardi di euro tra ritardi e commissariamenti. 

I risultati ottenuti fino ad oggi sono sconfortanti. Solo in 11 SIN è stato presentato il 100% dei piani di caratterizzazione previstiAnche sui progetti di bonifica presentati e approvati emerge un forte ritardo: solo in 3 SIN è stato approvato il 100% dei progetti di bonifica previsti. In totale, sono solo 254 i progetti di bonifica di suoli o falde con decreto di approvazione, su migliaia di elaborati presentati. Le bonifiche insomma vanno a rilento: La storia del risanamento in Italia sembra ferma a dieci anni fa nonostante i drammatici effetti sulla salute.  Anche per Taranto, a fronte di un’area SIN estremamente vasta, anche dopo la recentissima riduzione di 19 ettari, si deve accelerare il processo di risanamento ambientale e risolvere il problema delle risorse  reperendo ulteriori fondi in aggiunta a quelli finora stanziati.

Il sequestro dell’area a caldo dell’Ilva disposto dalla Procura nel 2012 ha indotto infatti il Governo non solo al riesame dell’AIA ma anche a stipulare con urgenza, il 26 luglio 2012, un protocollo di intesa con Regione, enti locali ed Autorità Portuale. I fondi stanziati ammontano a 336,7 milioni di euro (di cui 329,7 mln di parte pubblica e 7,2 mln di parte privata, TCT S.p.A.): 119 milioni destinati alle bonifiche, 187 ad interventi portuali e 30 al rilancio dell’economia su basi di sostenibilità ambientale. Lo stanziamento, peraltro composto per lo più da capitolati di spesa già previsti e non ancora corrisposti, è insufficiente rispetto agli obiettivi prefissati, senza totale copertura economica e con la quota della Regione Puglia in ultimo bloccata dal patto di stabilità.

In questo scenario di grandi ritardi nelle attività di bonifica, un ruolo non marginale lo hanno avuto anche una parte dei soggetti responsabili dell’inquinamento. Sono numerose le storie di melina – per usare una metafora calcistica – operata dalle aziende sulle operazioni di bonifica. Un esempio è proprio quello dell’Ilva di TarantoPer avviare concretamente i processi di risanamento ambientale in Italia, Legambiente ha presentato   proposte concrete. Tra di esse:

Istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani: uno strumento attivo negli Stati Uniti dal lontano 1980 (quando fu approvata la legge federale sul Superfund) e previsto anche nella proposta di direttiva europea sul suolo presentata nel 2006.

Potenziare il sistema dei controlli ambientali pubblici

Introdurre i delitti ambientale nel codice penale

Applicare il principio chi inquina paga anche all’interno del mondo industriale, promuovendo all’interno delle associazioni di categoria iniziative tese a escludere i soci che ricorrono a pratiche illecite nello smaltimento dei rifiuti, anche derivanti da operazioni di bonifica..

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