Taranto: diario #fuoridalcomune – 1° giorno: “La vita non è un film”

presidio 11° giorno di presidio: No. Non accade come nei film. Nella realtà non accade che quando un operaio viene licenziato i suoi colleghi si tolgono la tuta, il casco e si fermano. No. Nella realtà accade che tutto il tuo reparto, i tuoi amici continuano a lavorare. Accade che non alzano nemmeno la testa per vedere se sei ancora vivo, lassù. Su un tetto. A soli 100 metri dal camino e312. Nei film accade che quando tante, troppe, persone muoiono di cancro, una città si mobilita. Si arrabbia. E vince, sempre. Qui invece, tutto scorre. Io lavoro all’università, sono giornalista. Sono tarantina. Nata e cresciuta all’ombra di una ciminiera. Ho studiato qui, ho lavorato lontano dalla mia terra. Ci sono tornata per necessità e per amore. Abbiamo iniziato questo percorso lunedì sera, davanti a Palazzo di Città, insieme ad altri cittadini che hanno solo voglia di non morire per lavorare, di non essere calpestati nei diritti e nei fatti. Amici che hanno solo la voglia di lasciare una città migliore ai propri figli, ai propri nipoti. Sono qui, insieme, in questo presidio per mio padre che ha lavorato 35 anni alla Centrale del Latte sui Tamburi. Sono qui per mia mamma, che per 35 anni ha insegnato in giro per tutta la provincia tarantina. Sono qui per mia sorella, ancora piena di sogni da realizzare. Sono qui per i miei amici, che all’ombra di quelle ciminiere lavorano, si ammalano, non mollano, combattono. Lo facciamo perché amiamo questa città. Lo facciamo perché non si può non fare nulla. Lo faccio perché io ci credo ancora nel lieto fine. Buonanotte Taranto

Diario di un presidio – Valentina Pellegrino

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