Legge “salva Ilva bis”, Bonelli: “Ennesima presa in giro”

ROMA – “Il decreto Ilva-bis approvato oggi dal Senato ratifica un immane conflitto d’interesse tra il commissario e la proprieta’”. Lo sostiene Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. “Enrico Bondi che fino l’altro ieri era amministratore delegato indicato dai Riva non può essere il commissario del Polo siderurgico”, sottolinea Bonelli che continua: “questo gravissimo vizio di nascita, che il Governo e il Parlamento hanno deciso di non affrontare, dimostra che il decreto e’ l’ennesimo provvedimento sbilanciato nei confronti dell’azienda”. “Ci saremmo aspettati che, nel decreto, si prevedesse, quantomeno, la quantificazione dei danni ambientali e sanitari provocati dall’Ilva –  sottolinea il leader ecologista-. Ci saremmo aspettati che si quantificasse quanto e in quanto tempo l’Ilva deve pagare per le bonifiche che sono indispensabili per restituire un futuro a Taranto, in ossequio al principio europeo chi inquina paga. Nel decreto non c’e’ traccia di un percorso di conversione industriale in grado far uscire la città da un’economia alla diossina, della realizzazione di un’area no-tax per creare nuove realtà occupazionali alternative all’economia alla diossina e di un piano d’intervento per affrontare l’emergenza sanitaria – conclude Bonelli – anzi, si continua a parlare di risorse certe per l’azienda mentre per le bonifiche ci si affida a calcoli futuri e indefiniti: l’ennesima presa in giro per chi si ‘ammala e muore’ di inquinamento”.

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