Porto di Taranto, anche febbraio in calo

TARANTO – Dopo gennaio, anche il mese di febbraio fa registrare un calo generale per il porto di Taranto. Lo scalo ionico nel mese scorso ha movimentato 1.742.468 tonnellate di merci, il 41,5% in meno rispetto al febbraio dello scorso anno, con una variazione assoluta di -1.238.316 tonnellate. 16.433 i container (TEU) con una flessione del 25,9% rispetto al febbraio 2012. In calo anche le rinfuse solide (-42,1%) e quelle liquide (-18,3%). Ovviamente in calo le navi arrivate (-35,6%), così come quelle partite (-28%), per un calo generale del 31,9%. I dati di febbraio sono in linea con quelli di gennaio, quando lo scalo ionico movimentò 1,8 milioni di tonnellate di merci, il 34,5% in meno rispetto ai 2,8 milioni di tonnellate del gennaio 2012, con una variazione assoluta di -972.314 tonnellate. Anche allora il calo riguardò tutti i comparti: per il carico secco del 42,9% a 992.000 tonnellate, mentre per le rinfuse liquide il calo è stato del 15,9% a 469.000 tonnellate. Le merci in container registrarono un -20,6% (134.000 tonnellate) con una movimentazione container diminuita del 42,1% a 14.031 TEU, mentre la flessione delle merci convenzionali fu del 29,2% a 423.000 tonnellate.

Dunque, prosegue il momento nero del porto. Che aveva concluso il 2012 registrando, rispetto al 2011, una diminuzione del traffico del 14,4% scendendo a 34,9 milioni di tonnellate merci rispetto ai 40,8 milioni registrati nel 2011. In negativo anche i carichi allo sbarco e all’imbarco, calati rispettivamente del 17,7% a 21,2 milioni di tonnellate e dell’8,6% a 13,7 milioni di tonnellate. Il comparto delle merci varie registrò una contrazione del 26,1% dei volumi, scesi a 9,2 milioni di tonnellate, con una drastica riduzione delle merci containerizzate, che hanno totalizzato 1,8 milioni di tonnellate (-58,4%) con una movimentazione complessiva di 263.461 container TEU (-56,4%), e con una flessione dell’8,4% delle altre merci varie, che sono ammontate a 7,3 milioni di tonnellate. In diminuzione anche i volumi di rinfuse: i carichi liquidi si sono attestati a 5,2 milioni di tonnellate (-23,4%) e quelli solidi a 20,5 milioni di tonnellate (-4,7%).

Tutto questo nonostante il porto di Taranto, insieme a quello di Gioia Tauro, abbia azzerato l’importo delle tasse di ancoraggio e d’imbarco, proprio per scongiurare la fuga dei traffici verso i porti del nord Africa ed europei a tutt’oggi più competitivi. Facoltà che la legge di Stabilità ha prorogato fino al 30 giugno: da quest’anno infatti, l’aumento delle tasse sarà del 30% e di un ulteriore 15% nel 2014. Ciò detto, é indubbio che sulla flessione del traffico dello scalo ionico abbia influito la crisi del mercato mondiale. Ma questi dati sono anche il frutto di quanto accadde nel settembre 2011, quando Evergreen di Taiwan (che divide a metà con Hutchison Whampoa di Hong Kong, il gruppo cinese concessionario con la società TCT, la concessione del porto di Taranto dal 2001), trasferì due delle quattro linee con il Far East dallo scalo ionico al Pireo, dimezzando di fatto il traffico dei container. Così come pesa, inevitabilmente, la crisi dell’Ilva e il rallentamento previsto e annunciato dalla stessa Autorità Portuale a causa dei lavori che da qui al 2014 dovranno essere avviati e completati presso lo scalo ionico.

A tal proposito, l’Autorità Portuale di Taranto ha comunicato che mercoledì il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – Terza Sezione – ha espresso il proprio parere favorevole alla proposta di Adeguamento Tecnico Funzionale al Piano Regolatore Portuale relativamente al Progetto della Nuova diga Foranea del porto fuori rada di Taranto. L’intervento è tra quelli indicati nel DPCM del 17 febbraio 2012, di nomina del Commissario Straordinario per le opere strategiche nel porto di Taranto, e nel successivo Accordo generale del 20 giugno 2012. Sempre mercoledì, lo stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha espresso il proprio parere preliminare di fattibilità tecnica relativamente al progetto definitivo di “Interventi per il dragaggio di 2,3 Mm3 di sedimenti in area Molo Polisettoriale e per la realizzazione di un primo lotto della cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V Sporgente del porto di Taranto”. Anche questo intervento è tra quelli indicati nel DPCM del 17 febbraio 2012, di nomina del Commissario Straordinario per le opere strategiche nel porto di Taranto, e nel successivo Accordo generale del 20 giugno 2012. Dunque, seppur con lentezza, si procede verso quei lavori che dovranno dare una nuova configurazione logistica al porto di Taranto.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 23.03.2013)

 

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