Criticità sanitarie ai “Tamburi”, l’assessore Baio scrive al direttore generale dell’Asl

TARANTO – Si inserisce nel solco della tradizione “stefaniana” l’iniziativa odierna dell’assessore comunale Vincenzo Baio. Anche lui, infatti, ricorre alla pratica delle lettere. Lo fa per denunciare alcune criticità di tipo sanitario del quartiere Tamburi e lanciare suggerimenti al dottor Scattaglia, direttore generale dell’Asl ionica. Scrivendo “nella duplice veste di medico di medicina generale del Distretto 3 con Ambulatorio sito ai Tamburi e di assessore all’Ambiente, Salute e Qualità della Vita – scrive Baio – le rappresento una serie di criticità e conseguenziali proposte finalizzate al miglioramento del Servizio Sanitario e di assistenza primaria di cui lei è titolare”.

Continua l’assessore: “La popolazione del quartiere Tamburi è sottoposta da sempre all’azione tossica di numerose e varie sostanze inquinanti emesse dalla complessa e varia zona industriale.  Trattasi di persone ad elevato rischio di patologie neoplastiche e non, le più complesse. Sarebbe auspicabile l’istituzione di un sistema di prenotazioni parallelo rispetto all’attuale e privilegiato nonché riservato ai soli residenti del Quartiere. In questo modo verrebbero eliminate le lunghe e talora lunghissime liste di attesa per gli  abitanti dei Tamburi che fossero sottoposti ad indagini strumentali e cliniche di tipo preventivo e curativo”.

Baio fornisce i dati anagrafici in possesso dell’amministrazione comunale: la popolazione totale del Quartiere è di 17.248 unità. I bambini da 0-12 anni sono 2.889. Poi segnala che “da diverso tempo assistiamo impotenti alla nomina  ed inserimento nel S.S.N. di pediatri che per convenzione attivano un ambulatorio ai Tamburi e dopo un tempo più o meno variabile vanno ad esercitare la professione in altre zone della città. Al momento lo stato dell’arte è il seguente: una sola pediatra, la Ddott.ssa Dora La Nave, presente in zona alla via Verdi e tanto, ma tanto disagio per quei genitori che per poter accedere ad un ambulatorio  pediatrico devono infagottare i propri bambini (immagini il tutto in inverno) magari in preda a patologie acute e non per un controllo routinario e programmato”. Per l’assessore “è necessario ora più  che mai essere fattivi e concreti nel dare risposte ad una cittadinanza che soffre da tutti i punti di vista”.

 

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