Taranto Lider: “Ripartiamo dal sano orgoglio di cittadini”

“I cittadini di Taranto dovrebbero unirsi nell’ideazione di un progetto comune che si sviluppi su più punti, per ottenere due grandi obiettivi: sviluppare un’economia alternativa, comunicare con la gente, diffondendo cultura e consapevolezza sullo stato del nostro territorio, sullo scempio perpetrato ai suoi danni e, allo stesso tempo, sulle sue enormi potenzialità.

Siamo grati e orgogliosi del lavoro finora svolto da persone che si sono sempre impegnate, ma è giunta l’ora di cambiare registro e fare fronte comune con quei cittadini che, in questi ultimi anni, palesemente manifestano di tenere alla propria terra e al futuro dei propri bambini, senza per questo necessariamente definirsi “ambientalisti”.

I primi veri riscontri nell’opinione pubblica della nostra città si sono avuti solamente negli ultimi quattro anni (pochi se rapportati ai cinquanta di disinformazione precedenti), grazie al duro ma gratificante lavoro di comitati e associazioni, senza per forza, ricorrere ad iniziative destanti scalpore, scandalo e shock. Questi comitati e associazioni si sono attivati tra i propri concittadini per diffondere concetti importanti, purtroppo decisamente poco conosciuti, attraverso l’attuazione non d’iniziative parrocchiali ma di progetti culturali tra la gente, nelle scuole, nelle piazze e anche attraverso collaborazioni che hanno portato a successi come quello de “L’Isola che Vogliamo” che, nonostante gli inopportuni tentativi di strumentalizzazione politica, è stata la prova evidente delle possibilità di questo territorio, affermandosi come il secondo evento di tutta la Puglia dopo la Notte della Taranta di Melpignano per numero di visitatori.

La svolta che Taranto aspetta da decenni, non arriverà mai, proprio perché si aspetta, si demanda a pochi coraggiosi. Quando la maggioranza sarà consapevole del disastro attuale e futuro, quando avrà imparato ad essere più partecipe della vita pubblica della sua città, quando ne conoscerà tutte le peculiarità e potenzialità culturali, archeologiche, paesaggistiche, agroalimentari e quindi quando crederà nell’importanza di pretendere una programmazione economica pulita ed indipendente dalla grande industria, avremo una città degna per i nostri figli.

Non serve più solo la denuncia, la protesta fine a se stessa, non servono per nulla i protagonismi e i pietismi verso i bambini del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, specie da chi non vive in questa città e non sa cosa significhi alzarsi ogni mattina respirando aria inquinata, lottare contro tutte le problematiche di salute croniche, ogni giorno ed allo stesso tempo trovare la forza di lottare.

Servono giornalisti seri con la voglia di scrivere articoli forti e di denuncia, di approfondimento, che elaborino inchieste, il che significa uscire dalle redazioni locali, e studiare altre realtà. A nulla poi servono, anzi nuociono, le critiche agli ecologisti, che loro stessi hanno prima appoggiato, e che con spirito di servizio e non per mestiere lottano, anche sbagliando.

Serve sensibilizzare tutta l’opinione pubblica, studiare, chiedere delle alternative economiche e allo stesso tempo arrivare alla ribalta nazionale, ma nel modo giusto: arrivare per le potenzialità, per i successi, per le iniziative di Taranto, sottolineando che la città fondata nel 706 a.c. sta morendo a causa degli interessi di grandi potenze economiche che hanno investito in questo territorio. I veri tarantini impegnati per il bene della propria città non sono spaventati, non sono pervasi da un orgoglio inutile e dannoso che rende difficile l’azione, ma da un orgoglio sano che li ha portati negli ultimi anni a creare adesione, partecipazione e a meritare la stima e la fiducia di chi li segue senza più stare a guardare!”.

Comitato “Taranto LIDER”

 

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