Comunicati stampa – Dal 12 al 13 marzo 2012

Da oggi in poi ospiteremo in questa sezione i comunicati che ci giungono da associazioni ed esponenti politici sui temi della salute e dell’ambiente.  I comunicati saranno pubblicati seguendo un ordine cronologico.
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MAZZA: “I FATTI MI HANNO SEMPRE DATO RAGIONE”
Il Consigliere regionale de l’Italia dei Valori, Patrizio Mazza ha diffuso la seguente dichiarazione:“Ad ognuno di noi è, sicuramente, successo, nel contesto di discorsi, di formulare l’esclamazione: ‘Visto che avevo ragione?’ Esattamente come mi accade in questo periodo in cui, alla distanza mi chiedo come mai tanti avvertimenti forniti non abbiano prodotto i risultati sperati. E’ accaduto che dal 2007 in poi abbia affermato in tv, su rete nazionale, sui giornali, in convegni di materia ambientale e sanitaria, che l’effetto dell’inquinamento a Taranto produceva un incremento di incidenza di certe patologie tumorali, dell’ordine del 20-30%, e che ciò rappresentava un ’allarme vero’ sia ambientale che sanitario.Più di qualcuno ricorda sicuramente il caso del  ‘bambino fumatore incallito’, per il quale fui intervistato dalla Rai, come da altri media nazionali.
Il bambino aveva sviluppato un tumore del rinofaringe, proprio come i fumatori incalliti e la diagnosi gliela feci io manifestando che per quanto riscontravo, in quel bambino, come in altri casi, vi era  motivo di  allarme per possibili alterazioni eugenetiche nell’ambito della popolazione fertile tarantina. Nessuno a livello istituzionale badò alle dichiarazioni fatte e quando fui convocato da Vendola  insieme al presidente dell’AIL di Taranto l’unica frase significativa fu che a causa di poteri forti  non si poteva fare un  gran che per Taranto, se non applicare la legge antidiossina, che si è rivelata una bufala alla luce dei fatti. Ricordo anche che l’allora assessore all’ambiente regionale, uscendo da una riunione tenutasi alla Provincia di Taranto disse, per mezzo dei mass media, che medici come il sottoscritto erano ‘terroristi della salute’, che avrebbero reso maggior servizio alla società rimanendo in silenzio perché ‘tutto era sotto controllo’.
Continuando invece a fare il mio dovere mi ritrovo, nei giorni nostri, che quanto all’epoca riferii è suffragato da evidenze scientifiche che riguardano la maxi perizia attivata dalla magistratura, nel procedimento per disastro ambientale e molto altro nella città bi-mare.Oggi a che cosa si assiste a Taranto? Al fatto che la politica fino ad oggi inadempiente ai propri doveri  tenta di porre rimedio, perché c’è la Magistratura di mezzo, e allora il sindaco fa ordinanze con richiesta di abbattimento degli inquinanti, il presidente Vendola allarga le responsabilità a livello governativo e afferma che il merito delle perizie è del comune di Taranto, mentendo perché se non ci fosse stata la maxi-inchiesta della magistratura tutto avrebbe continuato ad essere taciuto.
L’ILVA ricorre al TAR per qualsiasi cosa dall’AIA all’ordinanza sindacale ad altro ostinatamente ricorre.Ribadisco ora, come allora, che la situazione sanitaria ed ambientale di Taranto  non può essere gestita solo sotto un profilo ‘ambientale’, e confermo che non ci può essere ecocompatibilità degli impianti industriali col territorio circostante, inoltre  che  le bonifiche non si possono effettuare con gli impianti funzionanti al 100% e che continuano la loro opera inquinate. Dico che: ‘occorre parlare di alternative economiche rispetto alle realtà esistenti sia per coloro che in codeste lavorano rischiando di ammalarsi gravemente, che per  rilanciare lo sviluppo dell’economia e del lavoro su Taranto e provincia’.Sento sempre parlare dei  400 milioni di euro destinati al  porto di Taranto, ma non sento cambiamenti di sorta per lo sviluppo del territorio ionico legati al rilancio della vocazione territoriale su agroalimentare, turismo e tanto di altro.
Abbiamo la necessità di ricostruire urgentemente il tessuto sociale e culturale della città perché ricominci a ragionare e pensare progettualmente.Nel week-end il nostro Presidente Vendola ospite della trasmissione di Fazio su rai 3 ha sostenuto, accoratamente, che l’Italia non ha urgente bisogno della TAV ma di progetti grandi che interessino il mondo della scuole e della cultura. Ha detto, altresì ,che l’Europa sta perdendo lo spirito che l’aveva animata in passato, cioè della trasversalità culturale, che unisce i Balcani ai Pirenei, il Mediterraneo al mar del Nord e mi sono chiesto: ‘Vendola va a dire in tv  ciò che si dovrebbe fare per l’Italia e l’Europa mentre in Puglia, a casa sua, relega Taranto alla depressione perenne e al sottosviluppo senza approntare una progettualità trasversale, ad esempio barese, leccese e tarantina? Non uno straccio di progetto per evitare la migrazione dei giovani di Taranto dalla propria città eppure lui ha fondato il suo successo grazie ai giovani delle fabbriche di Nichi. E allora credo di assistere al solito teatro in cui c’è sfoggio di linguaggio ricercato e forbito, che sempre tanto mi aveva  affascinato, e che solo ora riesco opportunamente a distinguere; non si può fare due pesi e due misure ma occorre essere coerenti con quello cui si crede. Io credo ancora che Taranto possa risollevarsi  ma questa volta, e forse per l’ultima occasione, la parola ce l’hanno i cittadini che hanno gli elementi per scegliere.
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1.000 X TARANTO, APPELLO ALLE ISTITUZIONI: “INTERVENITE SUBITO”
A seguito della grave situazione evidenziata dagli atti del procedimento in corso presso il Tribunale  di  Taranto lo scrivente Movimento invita le istituzioni (Governo , Regione, Provincia, Comune) ad intervenire imediatamente come previsto dagli strumenti di legge salvo poi rivalersi sui  responsabili che saranno determinati dalla causa in corso.
Quando viene evidenziata una situazione critica ci sono delle iniziative da assumere immediatamente. Le tecnologie per intervenire subito e porre un freno alla gravita’ della situazione ci sono: nell’immediato solo la pioggia puo’ far rientrare l’emergenza particolato. Subito i Cannon Fog e i Fog Geyser al quartiere Tamburi a Taranto!!!
I limiti per lo smog esistono e sono ben precisi, le stesse regole europee dicono che vivere in una zona con l’inquinamento al di sopra delle soglie provoca un danno alla salute e vien da sé che se non intervengono per migliorare la qualità dell’aria, enti locali e governo diventano responsabili della salute dei cittadini, che sono così legittimati a reclamare una compensazione per quel danno.
Coglie inoltre  l’occasione della venuta del Ministro dell’Ambiente Clini per sottolineare quanto segue:
Il D.L. 334 del 99 e succ mod. e int.  obbliga le industrie Eni ed Ilva di Taranto a redigere dei rapporti  di sicurezza che devono essere costantemente aggiornati e interscambiati ;questo non avviene e sentenze di tribunale  ( n° 226/09 trib.Trani sez Molfetta), recenti indagini del NOE e foto e video circostanziate pubblicate sul Web dimostrano il grave stato di pericolo a cui si e’ sottoposti nel territorio di Taranto.
L’inosservanza  di quanto sopra attribuisce agli organi di controllo (CTR) la facoltà di intervenire con efficacia ordinando  la chiusura dello stabilimento o, se possibile, di un singolo impianto o di una parte di esso. (art 27 D.L. 334/99) Chiediamo quindi quanto segue:
1) Che  le istituzioni preposte intervengano immediatamente con la fornitura di 4 totem mobili Fog Geyser da posizionare al rione Tamburi a Taranto per tamponare la situazione in attesa degli ulteriori sviluppi ;
2) Che il Governo si faccia carico dell’impegno di spesa, in attesa della rivalsa sui colpevoli;
3) Che  venga prevista la possibilita’ di un congelamento dei beni dei presunti colpevoli per i notevoli  risarcimenti danni che ne deriveranno;
4) al Prefetto che si faccia promotore della divulgazione e informazione del PEE  alla popolazione attraverso dibattiti convegni, stampa, tele, radio e anche il Web cosi’ come previsto dalla succitata Legge ;
5) All’Arpa di dotarsi degli strumenti di Rilevazione, certificati SIT, per il gas H2S  (Idrogeno Solforato o Acido Solfidrico) rifiuto principe della lavorazione del greggio altamente tossico che da  letteratura mondiale viene costantemente immesso in aria nelle raffinerie;
6) Al Comando Provinciale dei VVFF (Componente del CTR) di instaurare rapporti di sinergia e collaborazione con l’Arpa  per le attivita’ di verifica ispettiva e rilievo delle misurazioni come previsto dalla 334 del 99 e s.m.i.
7) Al Governo e in particolare al Ministero dell’Ambiente di Agire in Autotutela e di Bloccare qualsiasi Insediamento apportante altro Inquinamento e Rischio sul Territorio di Taranto prima che venga aggiornato il PEE sulla scorta di quanto emerso;
8  ) Ai Sindacati e al Partenariato tutto di farsi promotore , cosi come avvenuto a Trieste per le dismissioni della Ferreria di Servola , di una concertazione con la Presidenza della Regione Puglia per  la gestione delle problematiche inerenti;
9)  Alla Magistratura  di continuare nell’azione a tutela dei diritti dei cittadini prevedendo anche la possibilita’ di un congelamento dei beni dei presunti colpevoli per i notevoli  risarcimenti danni che ne deriveranno.

Vanni Ninni, portavoce del movimento cittadino 1.000 x Taranto
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NORME A TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE, MAZZA PRESENTA EMENDAMENTI
Oggi in V Commissione, nella valutazione delle “Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale” ho chiesto che nell’articolato vengano inseriti due miei emendamenti: l’uno riguardante la possibilità di abbinare all’organo di vigilanza e controllo ARPA Puglia un’Autority di Controllo Inquinanti di istituzione regionale, formata da un consigliere regionale della commissione ambiente, e due rappresentanze di associazioni sanitarie e/o ambientali  di tutela del cittadino operanti sul territorio in cui insistono le attività. L’altro emendamento riguarda la possibilità di far applicare ad ARPA Puglia, precisamente dall’ARPA territorialmente competente, il controllo degli inquinanti con metodologia a spot, cioè su richiesta ed entro due ore dalla stessa, sia in fascia diurna che notturna, compresi week-end e giorni feriali, per un massimo di almeno quattro volte al mese. Il controllo su richiesta può essere adottato qualora lo chieda anche uno solo dei tre membri dell’Autority costituita.
Per quanto riguarda, invece, il mio diniego a cassare dalla previsione normativa la parte finale del primo comma dell’art. 1 che contempla le “sorgenti lineari (strade, porti, ed aeroporti) tra le zone ad elevato carico emissivo inquinante”, la motivazione è presto detta: è risaputo che la zona industriale del porto di Taranto costituisce area in cui si registra un’elevatissima dispersione di polveri e di inquinanti che si verifica sia durante l’attività di carico e scarico minerale dalle stive delle navi, che durante l’attività di trasporto del minerale alla zona prettamente industriale, mediante nastri trasportatori, ragione per cui l’esclusione di tale fonte da quelle che sono considerate inquinanti nella previsione legislativa determinerebbe sic et simpliciter l’impossibilità di monitorare adeguatamente una fonte inquinante ragguardevole. Ricordo, inoltre, che tempo fa mediante iniziativa del CoCeR (Rappresentanza militare della Marina) unitamente alla Capitaneria di Porto di Taranto, ci fu una richiesta ad incrementare invece l’attività di controllo ambientale proprio al porto di Taranto mediante installazione di nuove centraline, così dicasi anche da parte del SIULP (sindacato di Polizia) per la tutela del personale ivi preposto.
Dr. Patrizio Mazza – Consigliere Regionale della Puglia per l’Italia dei Valori
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1.000 x TARANTO: “IL MINISTRO CLINI VENGA QUI”
Ora è tutto chiaro; ed e’ inaccettabile! Una breve premessa: nel suo discorso di insediamento  rispondendo ai giornalisti il Presidente del Consiglio Monti DICHIARO’ che avrebbe salvaguardato la pace sociale accontentando le parti sociali che scendevano in piazza… Domani (mercoledi 14 marzo) arriva a Bari (!) il Ministro all’Ambiente CLINI per discutere con le Istituzioni locali la Grave Situazione Emersa per l’Inquinamento delle Industrie a Taranto… e L’ILVA ha organizzato innumerevoli Pulman e Mezzi per mandare a BARI (!) TUTE BLU per fare pressione di piazza nei confronti del MINISTRO! EH NOOOO!!!!… IL MINISTRO dell’AMBIENTE CLINI ORA DEVE VENIRE A TARANTO! NON SI PUO’ CONTINUARE A PENALIZZARE COSI’ GRAVEMENTE UNA COMUNITA’ gia’ COSI’ PESANTENTE COLPITA!
Vanni Ninni, portavoce del movimento cittadino 1.000 x Taranto (gruppo su Fb)
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ILVA,  LE PREOCCUPAZIONI DELLA CELLULA DI FABBRICA DEL PRC
I lavoratori della cellula di fabbrica ILVA del Partito della Rifondazione Comunista leggono con estrema preoccupazione gli ultimissimi sviluppi del dibattito che vede ambiente e occupazione in contrapposizione sempre più netta. Noi che viviamo la problematica in maniera doppia (meglio dire completa), tanto come lavoratori quanto come cittadini, non possiamo non notare e denunciare il pericoloso cambiamento di fase che rischia di portare a conseguenze nefaste per la tenuta sociale del nostro territorio.
Assistiamo in fabbrica, da qualche giorno a questa parte, ad un particolarissimo film, che vede come attori protagonisti i preposti aziendali e come utili comprimari i lavoratori: i primi impegnati ad alimentare le legittime preoccupazioni dei secondi e a trasformarle velocemente in paura organizzata.  Il regista e la trama ci sembrano scontati. Il terreno di scontro è, in prima istanza, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, argomento di un cruciale e delicato incontro domani a Bari (oggi per chi legge) e in previsione del quale si vocifera, tra le mura dello stabilimento, di “spontanee” proteste da parte di lavoratori preoccupati, tanto sotto gli uffici del capoluogo quanto in loco.
E non è un caso che l’argomentazione principale portata dai “caschi bianchi” (in fabbrica i colletti si sporcherebbero troppo presto) per convincere i lavoratori ad “impegnarsi” sia quella per la quale l’attivita’ dell’azienda terminerà a fine mese, in quanto senza AIA (che comunicano essere stata ritirata) è impossibile produrre. Basterebbe ricordare che l’Ilva ha continuato a produrre con AIA scaduta non per un mese ma per interi anni per confutare la tesi, ma si approfitta di una conoscenza superficiale di questi argomenti da parte dei lavoratori per colpire in maniera diretta e pesante il bersaglio.
Probabilmente si punta a impedire che l’incontro a Bari si svolga con la necessaria tranquillità, provando a dirottare l’attenzione verso altre situazioni ed altre problematiche. In seconda battuta, si inizia a forzare affinché i lavoratori,  giustamente preoccupati per le risultanze delle perizie della Procura della Repubblica e che vedono proprio nei lavoratori la categoria più pesantemente colpita dall’impatto ambientale e sanitario, si mettano a ragionare “di pancia”, agitandogli davanti al naso lo spettro della quantomai rapida perdita del posto di lavoro.
A questo gioco sporco, che abbiamo già visto in altre situazioni e in altre realtà – e i cui risultati sono stati usati senza alcuna pieta’ contro i lavoratori – la cellula di fabbrica di Rifondazione Comunista non si presta in nessun modo. La nostra posizione è insieme chiara, netta e semplice. Abbiamo la massima fiducia nell’operato della Magistratura, che deve poter svolgere il suo ruolo nella massima tranquillità sociale e vediamo nella revisione dell’AIA, attraverso l’impegno di tutte le parti coinvolte – specie quelle istituzionali – per raggiungere l’ obiettivo della massima eco-sostenibilità previo l’utilizzo di ogni mezzo tecnico possibile – arrivando a poter discutere anche nel merito dei piani industriali dell’azienda – il segnale che a Taranto si possa superare una volta per tutte il conflitto tra ambiente e lavoro. Ci sembra che solo in questo modo i lavoratori possano diventare parte attiva e consapevole della difficile e cruciale partita che si sta giocando. Noi siamo in campo per questo.

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