Inquinamento Ilva, Donne per Taranto: “Sindaco, ci vuole coraggio”

“Signor Sindaco lei è davvero molto in ritardo rispetto a quanto avrebbe potuto fare e non ha fatto per tutelare la salute dei nostri figli. Prescrizioni e osservazioni che avrebbe potuto, anzi dovuto fare in sede di discussione Aia e che non ha mai fatto e ora, con questa ordinanza, è convinto di aver recuperato terreno.

 L’ordinanza che ora emana (ottima mossa pre-elettorale) a noi non ci “incanta”. E’ ancora il segnale di chi non vuole assumersi fino in fondo responsabilità e non voglia agire con determinazione e coraggio. In tale ordinanza manca un ORDINE perentorio e preciso, il tutto è lasciato alla “buona volontà” del Gestore, buona volontà che sappiamo essere impregnata da “attese” “proclami” e “dinieghi”.

Lei continua a esprimersi in termini aleatori e “morbidi” senza dare indicazioni CHIARE e precise quali convengono a un buon “padre di famiglia”. I termini che utilizza quali “lungo periodo”, “breve periodo”, “tecnicamente adeguato”… non dicono NULLA e non IMPONGONO nulla di preciso. Chi valuta cosa sia un lungo o breve periodo? Adeguato a cosa e a chi? Termini che lasciano intendere tutto e niente al tempo stesso, e che consegnano nelle mani dell’Ilva ancora “tempo”, troppo tempo, un tempo che per noi è diventato  “pericoloso” per poterlo accettare ancora.

Lei continua ancora a parlare di “minimizzazione delle polveri fuggitive” e di “mitigazione degli effetti derivanti dalle emissioni inquinanti”, pur consapevoli, lei in primis quale medico-pediatra, che non ci possono essere minimizzazioni o mitigazioni che tengano dinanzi ad emissioni che, come risulta dalla Perizia chimica disposta dalla Procura, hanno inquinato terreni circostanti e contaminato pecore costrette a essere abbattute e che risultano essere pericolose per la salute dei lavoratori e della popolazione a ridosso dell’area industriale. Come donna di questa terra, mi sarei aspettata una mossa più forte, coraggiosa e coerente, tutte cose che certamente non mi aspetterò oltre”.

Rosella Balestra (Comitato Donne per Taranto)

 

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