Puzza di gas e chiazza in Mar Grande, Stefàno annuncia azione risarcitoria contro l’Eni

Eni Taranto

TARANTO – L’Arpa lo aveva detto chiaramente: sia per la puzza di gas avvertita lo scorso 17 gennaio che per la chiazza scoperta in Mar Grande (in zona punta Rondinella), due giorni dopo, le responsabilità erano da attribuire alla Raffineria. Nel primo caso, era stata una dettagliata relazione firmata da Roberto Giua e Maria Spartera a tirare in ballo l’Eni.

Nel caso dello sversamento di idrocarburi, è stato necessario aspettare gli esiti delle analisi effettuate dall’Arpa sui campioni prelevati il 19 gennaio. Solo pochi giorni fa, la Spartera aveva ribadito il coinvolgimento della Raffineria confermando quando dichiarato in prima battuta. Su entrambe le vicende è stato informato il sindaco Stefàno che ora interviene annunciando azioni mirate al risarcimento del danno ambientale (sul cui iter, però, sarebbe stata opportuna maggiore chiarezza).  

Il testo integrale del comunicato stampa trasmesso dal Comune:

“Episodi di inquinamento ambientale. Costituzione di parte civile.

Il Sindaco viene a conoscenza della fonte dei due distinti episodi di inquinamento ambientale che si sono verificati in città a distanza di pochi giorni e dispone che siano avviate con immediatezza le azioni per il risarcimento del danno ambientale patito. Così il Sindaco si esprime in una missiva inviata in data odierna ai dirigente dell’Avvocatura, dell’Ambiente e al Segretario Generale. Infatti, nei giorni scorsi, si ricorderà, che si sono succeduti in città due episodi diversi sui quali il Sindaco
intende fare assoluta chiarezza a tutela della salute pubblica e della salvaguardia ecologica. Il primo episodio si riferisce ad una chiazza di sostanza oleosa apparsa in Mar Grande – Punta Rondinelli. Il secondo, invece è stato avvertito dalla collettività come emissione in atmosfera di sostanze fortemente caratterizzate da un olezzo maleodorante. Entrambi i fenomeni a rischio ambientale, sarebbero riconducibili all’insediamento industriale ENI”.

Pronto il commento dell’avv. Nicola Russo, presidente del comitato “Taranto Futura”: «Ma se ancora non c’è il procedimento penale, come fa a costituirsi parte civile? E’ un annuncio ad effetto. In mancanza di processo penale può agire solo in sede civile con atto di citazione a giudizio di Eni davanti al Tribunale, previo atto di messa in mora».

Alessandra Congedo

I nostri approfondimenti:

http://www.inchiostroverde.it/news/puzza-di-gas-del-17-gennaio-arpa-puglia-punta-lindice-sulleni.html

http://www.inchiostroverde.it/news/chiazza-in-mar-grande-arpa-conferma-erano-idrocarburi-derivanti-da-attivita-eni.html

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