Processo “Eternit”, il Comune di Casale Monferrato rifiuta il risarcimento

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CASALE MONFERRATO – La pressione esercitata dalla società civile ha dato i suoi frutti. Due giorni fa, la Giunta comunale di Casale Monferrato ha deciso di rinunciare all’offerta di oltre 18 milioni di euro presentata dall’imputato svizzero Stephan Schmidheiny, a titolo di transazione nel processo “Eternit”. Uno sviluppo importante, a circa una settimana dalla sentenza, prevista per il 13 febbraio.

 “L’amministrazione comunale – si legge in una nota – ha deciso di rifiutare la proposta presentata dalla Becon A.G. per conto di Schmidheiny e di proseguire lungo il percorso delineato a livello istituzionale con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nel corso dell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 26 gennaio”.

Adesso si punta ad un accordo di programma che impegni lo Stato e le amministrazioni locali a risolvere l’emergenza di Casale Monferrato. “Questa amministrazione –  è il commento del sindaco Giorgio Demezzi – si e’ trovata davanti a una decisione difficile e particolarmente complessa, che abbiamo valutato con senso di responsabilita’ e razionalita’ nonostante la forte emotivita’ che evoca il nostro dramma. Abbiamo perseguito sempre e solo l’interesse presente e futuro della citta’. E lo abbiamo fatto con l’intento di offrire una possibilita’ di riscatto al nostro territorio, pensando prima di tutto a eliminare le criticita’ ambientali e a favorire la ricerca sanitaria”.

Per Bruno Pesce, presidente dell’Associazione familiari vittime dell’amianto, si è trattato di una giornata di festa: “Avevo scommesso caffè in giro, ho vinto. Riconosciamo al Comune di Casale di aver fatto la scelta più giusta, che consente di proseguire la battaglia per ottenere giustizia”.

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