Inquinamento delle acque, AttivaLizzano chiede l’intervento della Procura e delle altre autorità

Da due anni il depuratore consortile di Lizzano sversa le acque “teoricamente” depurate nel canale Dei Cupi che dopo 5 km sfocia in mare e, da allora, come ormai è tristemente noto, le acque della marina lizzanese, da sempre incontaminate e cristalline, hanno acquisito una colorazione verde-brunastra nei mesi estivi e nerastra in quelli invernali.

Noi di AttivaLizzano ci occupiamo ormai da un anno di questo problema cercando di monitorare i rischi per la salute con analisi delle acque, sollecitando l’attivazione di interventi da parte delle istituzioni e autorità competenti con l’aiuto della stampa e la promozione di iniziative di sensibilizzazione che hanno portato a qualche piccolo risultato tra cui l’aver ottenuto dei consigli monotematici del Comune di Lizzano e dei tavoli tecnici organizzati dalla Regione Puglia. Cosa accade al nostro mare?

In primo luogo, si è determinato un processo di eutrofizzazione algale, più evidente nei mesi estivi, dovuto all’immissione “di nutrienti che in acqua determina una fioritura di microalghe, meglio note come dinoflagellati, in quantità abnormi” problematica ampiamente trattata quest’estate sia noi sia dalla stampa locale. Tale fenomeno causa l’alterazione della qualità delle acque di balneazione, rendendole addirittura tossiche, come è stato scientificamente illustrato dal biologo marino Giovanni Fanelli in occasione del tavolo tecnico tenutosi all’assessorato regionale ai LL.PP. il 25/11/2011.

In secondo luogo, nei  mesi invernali, le acque del canale Dei Cupi si presentano maleodoranti e con una colorazione nerastra, dovuta allo sversamento di acque di colore nero intenso che inquinano, o perlomeno deturpano, in maniera del tutto evidente, le acque un tempo cristalline della marina lizzanese. Tale fenomeno sembrerebbe collegato all’immissione nella rete fognaria di ingenti quantitativi di acque di provenienza non chiara, ma di cui appare indubbia la violazione delle leggi a tutela dell’ambiente.

In tali circostanze le acque vengono sversate nel canale Dei Cupi, e di conseguenza nel mare, mostrandosi in maniera del tutto evidente non depurate. Ma per l’AQP il depuratore funziona regolarmente, o meglio, a norma della “tabella più restrittiva prevista dalla normativa vigente”, in quanto “licenzia un refluo conforme ai valori limite della tabella 4 dell’Allegato 5 della parte III del Decreto Legislativo 152/2006”.

In questo modo siamo passati dall’orgoglio di avere un mare limpido e cristallino, classificato all’inizio del 2010 tra le prime 25 spiagge a misura di bambino da una ricerca condotta dall’Università Bicocca di Milano, all’amarezza di avere un mare inquinato che appare uscito da
un girone infernale di Dante per la “significativa presenza di batteri fecali”, rilevata da Goletta Verde di Legambiente il 28 luglio 2011.

Stanchi di subire impotenti il disastro ambientale che si sta consumando con tutte le devastanti ricadute sul turismo e sull’agricoltura e seriemente preoccupati per la salute dei cittadini
abbiamo deciso di sollecitare l’intervento delle Autorità competenti, a cominciare dalla Procura della Repubblica, per far cessare questo scempio e far sì che siano valutate le eventuali responsabilità civili, amministrative e finanche penali.

Comunicato stampa di AttivaLizzano

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