Conferenza Onu sul clima, accordo raggiunto in extremis

Durante la conferenza Onu sul clima di Durban è stato raggiunto in extremis un accordo sulla tabella di marcia per arrivare a un trattato globale sulla lotta ai cambiamenti climatici entro il 2015, che entrerà  in vigore nel 2020. Dopo una maratona di 13 giorni di negoziati, nelle prime ore di domenica si è giunti ad una intesa che per la prima volta impone a tutti i grandi inquinatori di intraprendere iniziative per ridurre i gas serra.

Secondo l’accordo, nel 2012 ci sarà  anche un Kyoto2 a fare da ponte verso il trattato globale, ma vi aderiranno solo l’Europa e alcuni Paesi industrializzati perche’ Canada, Giappone e Russia si erano gia’ chiamati fuori da un’estensione del Protocollo. E’ stata anche approvata l’attivazione del Fondo Verde da 100 miliardi di dollari che fino al 2020 aiutera’ i Paesi in via di sviluppo a sostenere i costi per ar fronte al riscaldamento globale.
  Critiche le organizzazioni ambientaliste, con il Wwf che ha parlato di accordo “debole” e provo di “ambizione” per il rinvio delle decisioni importanti sul dopo-Kyoto.

I rappresentanti di 195 Paesi hanno convenuto che gia’ dal prossimo anno un gruppo di lavoro studiera’ come arrivare a un accordo globale salva-clima partendo da quella che e’ stata ribattezzata la “piattaforma di Durban”. Il documento fissa come scadenza per un’intesa il 2015 e chiede tempi stretti e impegni piu’ stringenti per innalzare il livello di riduzione dei gas serra, anche la forma giuridica del trattato dovra’ essere negoziata.

Il risultato più incoraggiante ottenuto a Durban riguarda la dimensione globale dell’intesa, che coinvolge nella lotta ai gas serra le nuove economie come Cina, Brasile e India e richiama alle loro responsabilita’ gli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto. La presidenza sudafricana ha scelto di procedere a oltranza sforando di piu’ di un giorno sul calendario previsto per arrivare comunque a un accordo ed evitare un nuovo rinvio.

 “Abbiamo fatto la storia”, è stato il commento del presidente della Conferenza, Maite Nkoana-Mashabane.

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