TARANTO – A distanza di otto mesi dalla conferenza stampa che lanciò l’allarme diossina e pcb nelle cozze del primo seno di Mar Piccolo, Fabio Matacchiera, presidente del “Fondo Antidiossina Taranto”, può togliersi più di un sassolino dalla scarpa. Riportiamo di seguito il suo comunicato stampa.
Nella conferenza stampa del 12 gennaio scorso, in qualita’ di presidente della onlus “Fondo Antidiossina Taranto”, ho diffuso i primi dati sulla contaminazione da diossina e pcb dei mitili prelevati sui fondali del primo seno del Mar Piccolo di Taranto. I risultati delle analisi, commissionate al Consorzio Interuniversitario Chimica per l’ambiente di Marghera (Venezia), come si e’ saputo, ci hanno rivelato che le diossine e i pcb hanno contaminato quei mitili. Con quella conferenza stampa, tenuta da me con il supporto del mio amico e collega prof. Alessandro Marescotti, e’ stato lanciato cosi’ un allarme che ha scatenato un vero putiferio. Nessuno ha voluto credere al nostro grido di dolore e tutti ci hanno dato in testa.
In seguito a cio’, la mia persona e’ stata ripetutamente screditata dalle dichiarazioni di politici e di rappresentanti delle istituzioni che ogni giorno e senza pausa, si avvicendavano ai microfoni delle televisioni, rilasciando dichiarazioni anche attraverso i giornali e la rete internet… ci accusavano di procurato allarme e di aver raccontato alla gente solo menzogne perche’ il Mar Piccolo, non era in quella condizione di degrado e i mitili crescevano rigogliosi e genuini.
Sono stato messo alla gogna mediatica… mi hanno accusato di essere un “millantatore”, mi hanno accusato di essere un “terrorista”, un “allarmista”, un “distruttore della cultura e dell’economia della città”. Alcuni hanno dichiarato, addirittura, che dovevo essere considerato un “cittadino indesiderato” perche’ avevo osato mettere in dubbio la salubrita’ dei mitili tarantini. Sono stato anche querelato e portato davanti al giudice per rispondere delle mie affermazioni.
Ho subito gravi, gravissime minacce e la mia vita, unitamente a quella dei miei familiari, per molti mesi e’ stata fortemente condizionata e segnata dal clima di vero terrore che hanno creato attorno a me. Hanno cercato di isolarmi, screditandomi. Hanno cercato di mettermi al bando, ma non sono mai riusciti a farmi sentire vinto e sottomesso, perche’ sapevo che il tempo e i fatti, cosi’ come e’ accaduto, prima o poi mi avrebbero dato ragione.
Il sindaco di Taranto e alcuni suoi assessori, immediatamente dopo la mia conferenza stampa, prontamente rassicurarono tutti i cittadini, facendo credere che il mio operato era soltanto un modo per mettermi in mostra e per creare falsi allarmi per loro ero solo mosso dal desiderio di protagonismo. Insieme al sindaco, quasi tutti i politici si sono schierati contro di me, dandomi del falso o addirittura accusandomi di aver preso i campioni in zone diverse da quelle dichiarate, nonostante esista tutta una documentazione videoregistrata sui luoghi e sulle modalità di prelievo.
In questo degrado morale e di civiltà, fortunatamente ho avuto sempre dalla mia parte tanti sostenitori e amici che mi hanno aiutato a reagire e a portare in piazza il 2 aprile scorso, oltre 7000 persone, per far sapere che la gente e’ sempre piu’ compatta e che non ne può più di questa situazione di grande degrato ambientale e sanitario.
Oggi, a distanza di 8 mesi, i fatti, ancora una volta, mi danno ragione! Ma, coloro che mi hanno accusato non mi hanno chiesto scusa, perche’ mancano di umilta’… spero che almeno provino un po’ di vergogna per tutto il male che sono stati capaci di procurarmi. Una reazione nobile, invece, dopo iniziali e forte incomprensioni, l’hanno avuta i mitilicoltori, alcuni dei quali mi hanno chiesto scusa, mostrando piu’ civilta’ e sensibilita’ nei miei confronti rispetto a quella dimostrata da politici e dallo stesso sindaco di Taranto
Oggi questa mia dichiarazione pubblica e’ dedicata a loro e agli stessi mitilicoltori dico di considerarmi uno di loro. Sono sempre stato e ancor di più lo sarò al loro fianco perchè vengano riconosciuti tutti i loro diritti per i danni subiti a causa di chi ha inquinato e di chi non ha controllato. Dunque, non ho mai agito per screditare o denigrare il loro lavoro, l’allarme che ho lanciato era finalizzato ad indurre chi di dovere ad intervenire al piu’ presto, adottando misure urgenti per risanare l’ambiente e per consentire agli operatori del settore di portare avanti il loro lavoro, migliorando anche la qualita’ del loro prodotto e salvaguardando la salute di tutti i cittadini. Grazie.
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