Emergenza cozze, un contributo di solidarietà per gli allevatori del primo seno di Mar Piccolo

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TARANTO – Un contributo di solidarietà per sostenere gli allevatori del primo seno di Mar Piccolo. E’ la strada scelta dal Comune per tamponare l’emergenza delle cozze al pcb in questa fase. Un percorso che dovrà essere intrapreso insieme alle altre istituzioni. Nei primi tre giorni della prossima settimana, gli allevatori potranno recarsi presso il Centro Ittico Tarantino per fornire i dati necessari  per l’effettuazione di un vero e proprio censimento.

In questo momento l’Amministrazione Comunale ha tre obiettivi: definire il numero degli operatori coinvolti; conoscere la dimensione delle aree dove hanno lavorato fino allo scorso 22 luglio (giorno in cui è scattato il divieto di prelievo e vendita da parte della Asl); determinare il danno economico subìto con il  blocco delle attività. Tutti gli operatori dovranno mettersi in regola.  Per coloro che sono attualmente privi di concessione è previsto un bonus di ingresso.

L’ipotesi del trasferimento in altri specchi di mare, ventilata durante l’incontro tecnico tenuto ieri mattina a Palazzo di Città, non è vista con grande favore. Egidio D’Ippolito, intervenuto come portavoce dei mitilicoltori, è stato chiaro: «Io non lascerò neanche un metro finché non si faranno le bonifiche, com’è mio diritto – ha sottolineato D’Ippolito – terrò una persona lì, 24 ore su 24, per tutelare un’area che è sempre stata mia. La destinazione non va cambiata. Le uniche cozze che hanno le caratteristiche per il marchio “dop” sono quelle del Mar Piccolo».

Il sindaco Stefàno ha fatto sapere che l’emergenza sarà trattata nel corso della riunione di Giunta di lunedì prossimo: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte per testimoniare la vicinanza del Comune ai lavoratori del mare. Il primo argomento che tratteremo sarà questo: decidere che contributo dare – ha spiegato ai mitilicoltori che gremivano la Sala degli Specchi, comprensibilmente preoccupati per il destino della loro attività – ho  già scritto alle altre istituzioni perché facciano altrettanto».  

Non sono mancati i momenti di tensione. Durante l’incontro, si è alzata anche la voce di un operatore del settore che ha legittimamente chiesto: «Ma perchè veniamo bloccati noi e non quelli che inquinano?».

Alessandra Congedo

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